Mistero sul cadavere in spiaggia: esame del dna sulla ragazza dai 20 ai 30 anni con lunghi capelli neri

San Benedetto, mistero sul cadavere in spiaggia: esame del dna sulla ragazza dai 20 ai 30 anni con lunghi capelli neri
SAN BENEDETTO - Il pubblico ministero Cinzia Piccioni conferirà oggi l’incarico per l’autopsia sul corpo della ragazza fra i 20 e i 30 anni trovata cadavere...

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SAN BENEDETTO - Il pubblico ministero Cinzia Piccioni conferirà oggi l’incarico per l’autopsia sul corpo della ragazza fra i 20 e i 30 anni trovata cadavere domenica di fronte alla spiaggia della Sentina. L’esame dovrebbe essere eseguito nella giornata di domani all’obitorio di San Benedetto. Ed è proprio da quell’esame che si attendono le prime risposte su una vicenda carica di punti oscuri, dubbi ed interrogativi. 


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Il più importante è senz’altro rappresentato dall’identità della ragazza. Malgrado la Procura stia coordinando indagini a 360 gradi in centinaia di alberghi della costa Adriatica, non esistono ancora segnalazioni o denunce di scomparsa che possano essere riconducibili a quel corpo. Corpo sul quale sarà eseguito il test del dna anche se, senza elementi in mano legati a denunce di scomparsa o segnalazioni varie, difficilmente i risultati potranno essere d’aiuto agli investigatori.
 
L’ipotesi privilegiata dagli investigatori, al momento, è che il corpo senza vita sia stato trasportato dalle correnti marine nel punto dove è stato recuperato. Da una prima ricognizione cadaverica fatta dai sanitari di Medicina legale dell’Area vasta 5 su incarico della procura di Ascoli Piceno, la morte risalirebbe alla serata di sabato scorso. Le due ferite alla coscia, piuttosto profonde, potrebbero essere state causate dall’impatto con qualche oggetto in mare. Al momento del ritrovamento la ragazza, piuttosto alta, capelli lunghi scuri, indossava un costume da bagno nero e orecchini. 
I racconti 

«All’inizio non si capiva che cosa fosse - hanno spiegato alcune persone presenti, sulla riva, quando il corpo è stato avvistato - alcune persone che erano in spiaggia a poca distanza da noi si sono avvicinate e abbiamo visto nei loro occhi lo sbigottimento. Quando si sono avvicinati alla riva trascinando il corpo ci siamo tutti resi conto che si trattava di una cadavere». Un cadavere che non ha ancora un nome e che si trova al centro di un vero e proprio giallo, quello sul quale si trovano a lavorare gli investigatori che attendono almeno di conoscere le cause della morte della giovane donna. L’autopsia sarà infatti chiamata a fare chiarezza su come sia arrivato il decesso e sarà fondamentale capire se la morte sia sopraggiunta per annegamento o prima che la donna venisse a contatto con l’acqua. Se dovesse essere confermata la seconda ipotesi allora la situazione sarebbe ancora più complicata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico