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SAN BENEDETTO - Il Pronto soccorso sambenedettese è in forte carenza di personale e precetta 73 medici provenienti dai reparti dell’Ast Ascoli per intervenire a supporto del reparto di Emergenza.
Un problema annoso quello della carenza di medici su tutto il presidio ospedaliero e in particolare presso il Pronto soccorso rivierasco che si accentua nel periodo estivo, non a caso nel corso dell’ultima commissione sanità è stato lanciato un grido di allarme da parte dei primari proprio per la mancanza di medici che rischia di paralizzare il Madonna del Soccorso.
In particolare il primario Giusy Petrelli del 118 ha spiegato come la situazione spesso diventi ingestibile, riportando anche il caso di una dottoressa del Pronto soccorso che, nei giorni scorsi, si è licenziata scegliendo la carriera da medico di famiglia. Un’emergenza che oggi vede presenti all’interno anche medici attinti dalle cooperative e con costi molto alti. Da qui il provvedimento arrivato dai vertici dell’Ast che impegna decine di medici provenienti dai vari reparti sia di San Benedetto che di Ascoli a coprire i turni presso l’Emergenza.
Provvedimento che però non sarebbe stato accolto con entusiasmo dai professionisti visto che anche negli altri reparti la situazione sul fronte del personale non è rosea e lo hanno testimoniato anche i vari primari di Ginecologia e Cardiologia sempre nel corso della commissione.
Lo scorso gennaio era stata avanzata una sorta di manifestazione di interesse per intercettare dei medici ma era caduta nel vuoto. Infatti per l’attivazione della mobilità d’urgenza l’Area vasta ha ricercato prioritariamente le adesioni volontarie anche sulla base di programmi di rotazione, in seconda battuta si attingerà da una graduatoria a partire dall’ultimo classificato e qualora i tempi tecnici non fossero compatibili con le situazioni di necessità ed urgenza verrà scelto il dirigente con minore anzianità di servizio.
Corriere Adriatico