Marchio di qualità per esaltare i prodotti tipici di San Benedetto

Marchio di qualità per esaltare i prodotti tipici di San Benedetto
SAN BENEDETTO - Un marchio di qualità per esaltare e tutelare i tesori di San Benedetto. Ecco lo spirito del “De.C.o.”: ...

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SAN BENEDETTO - Un marchio di qualità per esaltare e tutelare i tesori di San Benedetto. Ecco lo spirito del “De.C.o.”:

Si tratta del Bollino di Denominazione comunale di origine che il municipio sambenedettese ha istituito per attestare la provenienza dei prodotti e il loro legame storico culturale con il territorio cittadino.

Alla base di tutto c’è l’intento di promuovere le tipicità locali enogastronomiche, agroalimentari e artigianali. E, attraverso loro, promuovere l’intera città. Come individuarle e valutarle? Da questo punto di vista, ieri è stato fatto un passo importante. Il sindaco Giovanni Gaspari, infatti, ha nominato la commissione tecnica alla quale spetterà il lavoro di selezione dei prodotti che potranno vantare l’iscrizione al registro del “De.C.o.”.

Oltre al primo cittadino, del neonato organo fanno parte: il professor Alberto Felici dell’Unicam; Vittorio Piunti di Confcommercio; Bruno Tommaso Traini della Confesercenti; Gabriella Bugari, Federazione italiana cuochi; Romina Fani in rappresentanza dell’Asur; l’esperto di storia locale Gino Troli; l’ex preside dell’Alberghiero, Alfonso Sgattoni e l’archivista municipale Giuseppe Merlini.

Le segnalazioni ai fini dell’iscrizione nel Registro “De.C.o.” possono essere fatte da chiunque e, d’ufficio, anche dal Comune. Facile pensare che gli occhi dei commissari saranno attratti soprattutto sui prodotti ittici, con le tante ricette tipiche che caratterizzano la cucina marinara rivierasca. Ma non si deve guardare solo verso mare. In città, ad esempio, c’è anche qualche ottimo produttore d’olio che può contare sui teneri frutti delle terre collinari, soprattutto nell’area di Santa Lucia. Per non parlare della Sentina: autentico scrigno di peculiarità gastronomiche (lattuga rossa in primis) sulle quali da tempo si sviluppano iniziative di valorizzazione.


Considerando che siamo in tempi di austerity e di caccia agli sprechi, va sottolineato che per i membri della commissione non è previsto alcun compenso.
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Corriere Adriatico