San Benedetto, dalle macerie del sisma un carico di speranza

Fabrizio Ameli, Cristina Perotti e Maurizio Ameli
SAN BENEDETTO - È a Porto d’Ascoli, in zona Agraria, che le macerie di Arquata e Pescara del Tronto trovano nuova vita. Mattoni, detriti, calce. Tutto viene passato...

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SAN BENEDETTO - È a Porto d’Ascoli, in zona Agraria, che le macerie di Arquata e Pescara del Tronto trovano nuova vita. Mattoni, detriti, calce. Tutto viene passato attraverso dei sofisticati macchinari che trasformano le macerie delle scosse di agosto ed ottobre in materiali che saranno poi utilizzati per costruire nuove strade e nuove piazze. L’azienda, tutta sambenedettese e che si chiama Dimensione Scavi, e infatti una delle ditte che si sta occupando dello smaltimento delle macerie provocate dal terremoto per quanto riguarda la provincia di Ascoli Piceno. «Quello che noi facciamo - spiegano l’amministratrice Cristina Perotti, il direttore tecnico Maurizio Ameli ed il responsabile del cantiere Fabrizio Ameli - è quello di lavorare le macerie che ci arrivano dal centro smistamento della Picenambiente dividendo le poi in tre categorie granulometriche, quella del pietrisco, dello stabilizzato, e della sabbia. Tutto materiale che sarà poi riciclato per essere riutilizzato come materiale nelle opere urbanistiche. In pratica, con questo materiale, saranno costruite nuove strade, nuove piazze e nuove strutture pubbliche». Il lavoro è di costante collaborazione con la Picenambiente che, nei mesi scorsi, ha ottenuto l’appalto per lo smaltimento ed il trattamento delle macerie e dei detriti del sisma per quanto riguarda il territorio piceno. Tutte le macerie vengono infatti portate, dall’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti, all’interno dello stabilimento di Centobuchi dove tutto il materiale viene diviso classificato e smistato in base alla tipologia e all’eventuale possibilità di riutilizzo. 
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Corriere Adriatico