San Benedetto, strisce blu davanti al suo hotel, occupa il lungomare

Un momento della protesta
SAN BENEDETTO - Sit-in di protesta da parte del titolare e dei dipendenti dell’Hotel Progresso per le strisce blu dei parcheggi disegnate anche sull’ingresso...

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SAN BENEDETTO - Sit-in di protesta da parte del titolare e dei dipendenti dell’Hotel Progresso per le strisce blu dei parcheggi disegnate anche sull’ingresso dell’albergo. Un vero caos generato, a quanto pare, da una mancanza di comunicazione tra l’ufficio lavori pubblici e quello viabilità del Comune. Tanto che si è arrivati all’occupazione della carreggiata al fine di bloccare i lavori.Tutto è cominciato ieri di prima mattina, quando attorno alle 9 il titolare dell’Hotel Progresso, Giorgio Mancini, si è accorto che gli operai della Multiservizi stavano tinteggiando di blu anche l’ingresso del proprio albergo, un fatto mai avvenuto finora. Infatti fin dal 2007, anno di introduzione dei parcheggi a pagamento sul lungomare, davanti agli alberghi era stato lasciato uno spazio, contraddistinto da una X da destinare al carico e scarico dei bagagli, o dei fornitori per la merce o per il posteggio momentaneo dei taxi all’arrivo dei turisti. Mentre quest’anno è diventato blu anche l’ingresso. Da qui la richiesta del titolare Mancini di poter ottenere uno spazio libero dietro pagamento dell’occupazione di suolo pubblico, ma gli uffici comunali gli hanno fatto sapere che è impossibile ottenere l’occupazione in quanto il marciapiede è più largo di due metri e mezzo. Da qui l’occupazione della carreggiata antistante l’hotel con tanto di sedie da parte di camerieri, cuochi e titolari. Le stesse strisce blu che sono state disegnate anche all’entrata dell’Hotel dell’Arlecchino, sempre sul lungomare nord appena riqualificato.

Quando poi gli operai hanno iniziato a tracciare la striscia con il gessetto bianco, ci si è accorti che la striscia blu sarebbe andata sopra alla palladiana, ovvero la pietra nuova con cui è stata realizzata la pavimentazione dei marciapiedi sul lungomare nord. Mancini dice che aveva ricevuto rassicurazioni dall’ufficio lavori pubblici che non sarebbe accaduto, ma a quanto pare il settore viabilità ne era all’oscuro. Anzi il dirigente dei lavori pubblici Farnush Davarpanah gli aveva permesso anche di inserire dei fili elettrici sottoterra per mettere l’illuminazione all’ingresso, attorno ai vasi per arredare l’entrata. Sono quindi intervenuti i vigili urbani, carabinieri e polizia invitando gli occupanti a lasciare libera la strada e permettere i lavori ma Mancini è stato lapidario: «Noi da qui non ci muoviamo».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico