San Benedetto, Massimo Liberati è a casa "E' stato un incubo, lasciato solo"

Massimo Liberati scende dall'auto davanti casa a San Benedetto
SAN BENEDETTO - Massimo Liberati è a casa. E’ sceso dall’auto che lo ha riportato a San Benedeto con il sorriso sulle labbra dopo sei mesi d'inferno passati in Gambia. ...

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SAN BENEDETTO - Massimo Liberati è a casa. E’ sceso dall’auto che lo ha riportato a San Benedeto con il sorriso sulle labbra dopo sei mesi d'inferno passati in Gambia.






Ad attenderlo ha trovato tutti i suoi familiari compreso il suo bambino che non vedeva da otto mesi. “Sono a dir poco felice – ha detto il marittimo – è stata una esperienza molto dura. In carcere ero in una cella di tre metri con altri 18 persone".



L’esperienza vissuta è di quelle che difficilemnte si dimenticano: “In Gambia non c’è regola, nè leggi. Non avrebbero potuto trattenermi neppure se ci fossero davvero state irregolarità con la storia delle reti. Volevano solo soldi. Io sono stato solo un ostaggio”.



Massimo Liberati si è sfogato criticando duramente l’immobilismo delle istituzioni: “Non hanno fatto nulla – dice - solo dopo la mia liberazione si sono fatti sentire dal Minsitero. Se mi chiama il sindaco non ci andrò. Io devo ringraziare solo la società armatrice Italfish che non mi ha mai abbandonato, per il resto non ho visto nè sentito nessuno",



Poi l'abbraccio con il bambino e il resto della famiglia tra lacrime e tanta emozione. "Vado a riposare e a godermi questo momento che ho atteso per troppo tempo". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico