San Benedetto, assessorato alla cultura revocato, Lazzari non ci sta e ricorre al Tar

L'ex assessore Lina Lazzari
SAN BENEDETTO - L’ex assessora alla cultura, Lina Lazzari, pronta a ricorrere al Tar e a impugnare il decreto di sfiducia di fronte al prefetto. Lo scontro politico si...

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SAN BENEDETTO - L’ex assessora alla cultura, Lina Lazzari, pronta a ricorrere al Tar e a impugnare il decreto di sfiducia di fronte al prefetto. Lo scontro politico si sposta dai banchi della politica a quelli del tribunale nella vicenda che ha visto, nei giorni scorsi, il sindaco Spazzafumo defenestrare una delle rappresentanti della sua giunta. L’ex amministratrice contesta soprattutto l’accusa di non essere più in grado di portare avanti il programma di mandato.  


Il ricorso


È stato protocollato ieri mattina il documento nel quale Lazzari annuncia che intende impugnare il provvedimento di sfiducia e nell’immediato contestarne le motivazioni. Risale a venerdì scorso il decreto con il quale il primo cittadino ha rimosso l’ex assessora dopo averle chiesto le dimissioni in quanto una nutrita compagine della maggioranza non l’avrebbe voluta più in giunta. Da qui la riconsegna delle deleghe da parte di Lazzari a cui è seguita la sfiducia. Ma cosa contesta ora l’ex assessora alla cultura? Lazzari fa rilevare subito che del decreto sulla sfiducia pubblicato all’albo pretorio non ha a tutt’oggi ricevuto alcuna notifica ma di averlo appreso dagli organi di stampa. Inoltre nell’atto non verrebbero illustrate le motivazioni politiche a sostegno del provvedimento come richiesto dalla legge. «Considerato il carattere fiduciario della scelta- afferma Lazzari - il fatto che la sottoscritta abbia rimesso le deleghe nella disponibilità del sindaco non significa, sic et simpliciter, che da ciò derivi la sopraggiunta inidoneità a perseguire gli obiettivi amministrativi come scritto nel decreto, ma solo che responsabilmente e nel rispetto delle istituzioni, la sottoscritta richiamava le competenze e la volontà del sindaco nella scelta degli assessori». Quindi l’ex esponente dell’esecutivo spiega come lei non si è dimessa e l’aver riconsegnato le deleghe non significava uscire dalla giunta.


La contestazione


Ma Lazzari un aspetto su tutti intende contestare. Il passaggio del decreto con cui il sindaco taccia l’ex amministratrice di non essere in grado di perseguire gli obiettivi programmatici. «Contesto fortemente, a salvaguardia del mio operato e della mia dignità – tuona Lazzari - l’affermazione con cui il sindaco Spazzafumo indica come motivazione alla sfiducia: «il venir meno della fiducia sulla idoneità del nominato assessore a rappresentare gli indirizzi del sindaco delegante e a perseguirne gli obiettivi programmatici». Da ciò si evince un giudizio negativo sulle mie capacità a portare avanti il programma di mandato. Ciò peraltro è del tutto contestabile con documenti in possesso della amministrazione visto che a fine anno c’è un report pubblico sulle attività svolte nei vari settori. Quindi invito a dimostrare la mia incapacità a rappresentare gli indirizzi programmatici da parte del sindaco». Insomma una sorta di “Guerra dei Roses” quella a cui si sta assistendo da giorni nel palazzo di viale De Gasperi 124, con tanto di carte bollate e di documenti allegati con cui Lazzari fornirebbe le prove del lavoro svolto in questi due anni.
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Corriere Adriatico