Ecco quali sono le tre location per il nuovo l'ospedale. Ma il consigliere Micozzi avverte: «Attenzione, i fondi non sono sicuri»

L'ospedale Madonna del Soccorso
SAN BENEDETTO - Dall’entusiasmo del sindaco Antonio Spazzafumo al realismo del consigliere Gino Micozzi che, da anni, segue la faccenda sanità ed è presidente...

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SAN BENEDETTO - Dall’entusiasmo del sindaco Antonio Spazzafumo al realismo del consigliere Gino Micozzi che, da anni, segue la faccenda sanità ed è presidente della commissione Lavori pubblici. Sulla realizzazione dell’ospedale a San Benedetto ancora una volta il bicchiere è a metà e se qualcuno lo vede pieno, potrebbe anche essere vuoto. Tutto, probabilmente, dipenderà dalla determinazione e dalla volontà politica di agire per non perdere l’opportunità.

 


«Innanzitutto nel Masterplan della Regione - spiega Micozzi - l’unico stanziamento certo è quello dei 400mila euro destinati al progetto di fattibilità all’interno della città di San Benedetto. Che quindi è già un gran passo avanti rispetto all’ospedale a Spinetoli verso cui la regione sembrava orientata qualche anno fa».

Solo che nello stesso documento i fondi per l’ospedale di Pesaro, in stato avanzato di realizzazione, sono scritti nero su bianco, ben 150 milioni, per quello di Macerata idem, 60, che poi dovranno essere raddoppiati mentre per San Benedetto si parla appunto del progetto di massima ma l’utilizzo dei fondi del Pnrr, per ora, sarebbe una pia intenzione. Questo secondo chi è abituato a basarsi sui documenti. «L’obiettivo è mettere a terra il finanziamento europeo» continua Micozzi utilizzando appunto la formula oggi tanto in voga. Ma l’iter non sarà facile. Il consigliere non lo dice apertamente ma lui che a lungo è stato nell’abito dei comitati di quartiere sembra molto sbilanciato verso la location di Fosso dei Galli.


«Nel 2019 - spiega - c’è stato anche un convegno dove sono stati indicati i motivi per i quali quella sarebbe la location più adatta. Dobbiamo pensare che San benedetto non è più una città di 50mila abitanti ma il fulcro di un territorio di più di 100mila persone, molti provenienti dall’Abruzzo: la nostra sanità, al contrario di Pesaro è attrattiva e non solo turisticamente parlando». Una zona di espansione del fiume Tronto però. «No, perchè è classificata E 1 - affonda Micozzi - quella di spinetoli era E2, più pericolosa». Anche zona Brancadoro secondo il consigliere è una ipotesi possibile perché ben servita dalla viabilità.


«E poi non è vero - aggiunge - che le procedure per varianti ed espropri sarebbero lunghe. ci sono leggi che, in caso di interesse pubblico snelliscono le procedure». Circa il vecchio Madonna del Soccorso ricostruito Micozzi è più critico: «come dicevo - chiude - dobbiamo pensare in grande, e quell’aria è soffocata». Tralasciando, quindi, la questione viabilità da rivedere però un grosso problema potrebbe essere quello del consumo di territorio: l’Europa (che dovrebbe appunto finanziare il nuovo ospedale) vieta di cementificare ulteriormente e gli ambientalisti non tarderanno a farsi sentire se la città più densamente abitata delle Marche aggiungerà nuovo cemento. Una situazione da non sottovalutare. Anzi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico