San Benedetto, un infarto in corso da tre giorni: così è morto Stefano

Stefano Ciabò
MONTEPRANDONE - Da tre giorni avrebbe avuto un infarto in corso ma ne aveva sottovalutato i sintomi. Da giovane forte, in forma, e abituato a praticare sport, non pensava certo...

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MONTEPRANDONE - Da tre giorni avrebbe avuto un infarto in corso ma ne aveva sottovalutato i sintomi. Da giovane forte, in forma, e abituato a praticare sport, non pensava certo che un arresto cardiocircolatorio lo potesse uccidere a 35 anni. Eppure se avesse colto quei sintomi, Stefano Ciabò avrebbe potuto salvarsi. Sono le risultanze dell’autopsia compiuta sul corpo del giovane dalle autorità bulgare. Esami indispensabili per accertare le cause del decesso e poter rimpatriare la salma. 

Nel distretto di Kjunstendil, al confine con la Macedonia, sono volate la madre Germana e la sorella Tina. Unite nel dolore per la scomparsa di Stefano ma decise a riportare, quanto prima, il corpo del giovane in Italia. La magistratura sta compiendo gli ultimi accertamenti e le necessarie pratiche burocratiche. Imbarcando la salma nella giornata di oggi, i funerali si potrebbero tenere domani, dunque prima di Pasqua. Diversamente tutto slitterebbe a martedì, una settimana dopo la tragedia. Tre giorni fa, infatti, Stefano si è sentito male prima di iniziare una partita di calcetto. Si è accasciato al suolo, nei locali dello spogliatoio, senza riuscire a dire nulla. Inutili i tentativi di rianimarlo. L’imprenditore era a Kjunstendil per lavoro. Qui ha sede l’azienda di famiglia che produce scarpe. E qui veniva forgiata anche la sua linea di calzature la Ciaboo Shoes. Produceva sneakers da donna che si vendono molto bene. La famiglia è molto conosciuta non solo a Monteprandone ma anche a Porto d’Ascoli dove possiede due negozi in via Laureati. Il primo, proprio all’incrocio con via Mare, commercializza scarpe. L’altro, dinanzi ad “Hasta la Pizza”, si occupa di prodotti biologici. Entrambi, da mercoledì, sono chiusi per lutto. A piangere Stefano è anche il papà Goffredo che è rimasto in Italia. E a ricordarlo con affetto sono i centinaia di messaggi di cordoglio che, su Facebook, sono stati espressi verso il 35enne e verso la sua famiglia.
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Corriere Adriatico