San Benedetto, imbrattati anche i pini di un parco: serve una soluzione per Ragnola

Imbrattati anche i pini di un parco: serve una soluzione per Ragnola
SAN BENEDETTO A Ragnola, nuove frontiere del degrado urbano: imbrattati anche i pini di un parchetto. Siamo nell’area verde tra via Monte Vettore e piazza Passo Pordoi. Una...

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SAN BENEDETTO A Ragnola, nuove frontiere del degrado urbano: imbrattati anche i pini di un parchetto. Siamo nell’area verde tra via Monte Vettore e piazza Passo Pordoi. Una piccola oasi verde che sconta molte altre pecche. Tra pavimentazione divelta, panchine pesantemente usurate e lampioni fuori uso, una residente segnala il caso al comitato di quartiere che, a sua volta, gira tutto al Comune. S’attende un intervento migliorativo ma, purtroppo, questo non è l’unico caso di piccole aree verdi lasciate all’abbandono. Vediamo qualche dettaglio della situazione a Ragnola.

 

La pavimentazione

«La pavimentazione è totalmente dissestata e sconnessa - si legge nella segnalazione - con le mattonelle letteralmente divelte, a tal punto che da qualche mese un tratto (ingresso da piazza Passo Pordoi) è stato addirittura delimitato dal nastro d’emergenza bianco e rosso per interdirne il passaggio, vista l’estrema pericolosa nonché il rischio concreto che prima o poi qualcuno possa farsi male».

Vengono poi snocciolate le assenze di cestini (rotti nel tempo e mai sostituiti, ad esclusione di un inopportuno bidone per pannolini e pannoloni) e la carente cura dell’erba. Poi i vasi in pietra vicino all’ingresso di via Monte Vettore sono imbrattati da anni. Insomma: davvero un quadro a tinte fosche. Ma, come accennato all’inizio, questo purtroppo non è un caso isolato. Andiamo verso Nord, per arrivare nel giardinetto di via Manzoni. Tra deiezioni canine, imbrattamenti ed erba ormai quasi del tutto scomparsa, quel piccolo spazio a Nord del quartiere Marina Centro attende da anni una concreta riqualificazione.

La questione si trascina da oltre un lustro. Già nell’inizio del 2017, il comitato di quartiere, allora guidato dal presidente Giovanni Filippini, aveva puntato l’indice sull’incuria di quel giardino pubblico, suggerendo al Comune una temporanea chiusura ed un successivo affidamento all’attiguo asilo. Infatti, soltanto un muretto separa due aree verdi: il giardino attrezzato dell’asilo di via Manzoni e quello pubblico, ben più trascurato. Secondo il comitato zonale, l’unione dei due giardini avrebbe anche giovato ai piccoli utenti della struttura municipale che, così, potevano avere più spazio per giocare all’aperto. Ma sono trascorsi ormai sette anni e la vicenda è rimasta al palo.

 

 

 

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Corriere Adriatico