SAN BENEDETTO - Pronto soccorso blindato. Dopo i recenti episodi di violenza avvenuti all’interno del reparto di prima linea dell’ospedale Madonna del Soccorso,...
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Ancona, rompe il naso alla fidanzata al pronto soccorso con i pugni "armati" con un grosso anello. Arrestato 19enne
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Il primario, Giuseppina Petrelli, ha avanzato diverse proposte: alcune già attuate, altre ancora da concretizzare. «Ho proposto lo spostamento del vigilante notturno dalla guardiola esterna ai locali interni del pronto soccorso. A tale scopo, è stata individuata un’apposita stanza nei pressi del triage. La semplice presenza fisica di un vigilante può infatti fungere da deterrente» spiega il primario, sottolineando come è stato anche pensato di modificare il sistema di chiamata urgente del vigilante. Obiettivo: velocizzarlo, con l’eliminazione del passaggio tramite la centrale operativa, che aumenta i tempi di reazione dell’operatore dislocato in ospedale. «È stato inoltre già messo in funzione un citofono d’emergenza che il personale medico e infermieristico del pronto soccorso può utilizzare per chiedere assistenza in caso di anomalie. Questo nuovo sistema ha già risolto almeno una situazione potenzialmente pericolosa», sottolinea ancora la Petrelli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico