San Benedetto, gioielleria ripulita: «Conoscevano il sistema d'allarme»

San Benedetto, gioielleria ripulita: «Conoscevano il sistema d'allarme»
SAN BENEDETTO - «I ladri non sono riusciti ad entrare nel caveau». A parlare è Leonida Sforza, il titolare della gioielleria Fenocchi vittima di un colpo che ha...

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SAN BENEDETTO - «I ladri non sono riusciti ad entrare nel caveau». A parlare è Leonida Sforza, il titolare della gioielleria Fenocchi vittima di un colpo che ha fruttato, alla banda di cinque persone autrice del fulmineo blitz, un bottino del valore di 400mila euro. È per questo motivo che, come spiega il titolare, tra gli orologi e gli oggetti preziosi portati via dai malviventi non c’erano né orologi né gioielli di altre persone ma soltanto merce di proprietà della gioielleria.

Anche perché il blitz è stato fulmineo. I ladri, inquadrati dalle telecamere di videosorveglianza, sono rimasti pochissimi minuti all’interno del negozio riuscendo comunque ad asportare preziosi di grande valore considerata l’entità complessiva del bottino. Quindi sono saliti su un’Audi e si sono allontanati a folle velocità percorrendo contromano via Ugo Bassi.
I ladri, che hanno agito nell’arco di pochi minuti e che sono riusciti ad andarsene prima dell’arrivo della guardia giurata che ha ricevuto l’allarme in tempo reale precipitandosi sul posto, hanno pianificato il colpo nei dettagli calcolando sia i tempi del colpo sia le vie di arrivo e quelle di fuga attraverso la potente macchina utilizzata per allontanarsi da lì. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico