S. Benedetto, aumentano le famiglie che vivono sulla soglia della povertà

Una anziana rovista in alcune cassette di frutta
SAN BENEDETTO - «Aiutiamo anche genitori che, purtroppo, non hanno neanche soldi a sufficienza per comprare gli occhiali da vista ai figli». Come un fiume...

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SAN BENEDETTO - «Aiutiamo anche genitori che, purtroppo, non hanno neanche soldi a sufficienza per comprare gli occhiali da vista ai figli». Come un fiume carsico, l’emergenza-indigenza continua a scorrere in Riviera ed emerge dalle storie che arrivano davanti alla Commissione che si occupa del Fondo di solidarietà per il contrasto alla povertà. Parliamo di un’iniziativa nata nel 2013 che vede protagonista il Comune di San Benedetto (concesse un contributo iniziale di 30mila euro e, di anno in anno, stanzia nuove somme) insieme a vari gruppi caritatevoli, parroci, comitati di quartiere e medici. Sotto il manto di un’apparente opulenza, in città cresce la fascia di popolazione che vive ad un passo dal baratro. I bilanci domestici si reggono sul filo dei centesimi e anche una minima spesa imprevista rischia di farli sballare.  

«Abbiamo concesso diversi contributi per materiali oculistici destinati ai bambini. Non parliamo di somme esorbitanti: in media 250 euro. Ma senza il nostro intervento i familiari non sarebbero riusciti ad acquistarli» afferma Luciano Calabresi, presidente del quartiere Albula Centro e membro della Commissione che si occupa del Fondo anti-povertà. «Le richieste sono tante - prosegue Calabresi - soprattutto per bollette e medicinali. Purtroppo non riusciamo ad accontentare tutti. Interveniamo sui casi più gravi e urgenti ». 
Ciò è possibile grazie ad un coordinamento delle associazioni di volontariato denominato "Insieme...per la Solidarietà" che incontra le persone che vogliono accedere ai contributi del fondo alimentato con donazioni di privati e risorse municipali. Il Centro d’ascolto è aperto il giovedì nella sede del consultorio familiare di via Manzoni. Il gruppo sta lavorando anche per aprire una abitazione-parcheggio destinata a genitori separati in difficoltà e un emporio, all’interno del quale saranno venduti vari prodotti (dagli alimenti ai vestiti) a prezzi calmierati. 

Anche la Diocesi sta irrobustendo la sua rete di solidarietà. Proprio domani sarà presentata la nuova Casa della Carità in zona SS. Annunziata, la cui inaugurazione avverrà lunedì. Insomma, istituzioni e associazioni caritatevoli lavorano pancia a terra per fronteggiare l’emergenza-povertà. Le mani di chi vuol aiutare sono protese e l’invito è chiaro: «Non abbiate vergogna a chiedere». Capita spesso, infatti, che diverse persone (per imbarazzo o per timore) nascondono le loro reali difficoltà. Così c’è chi arriva a rovistare tra gli scarti del mercato cercando qualcosa di commestibile. Situazioni che, a detta di molti, non stanno avendo lo spazio che meriterebbero nella campagna elettorale per il nuovo sindaco.
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Corriere Adriatico