San Benedetto, esposto di Spazzafumo contro Picenambiente. Il nodo di un rimborso da 80mila euro. Carte in Procura

San Benedetto, esposto di Spazzafumo contro Picenambiente. Il nodo di un rimborso da 80mila euro. Carte in Procura
SAN BENEDETTO - Il primo ad avere dubbi era stato proprio il sindaco Spazzafumo. Ci sarebbe, il condizionale è d’obbligo, un presunto conflitto di interessi in capo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SAN BENEDETTO - Il primo ad avere dubbi era stato proprio il sindaco Spazzafumo. Ci sarebbe, il condizionale è d’obbligo, un presunto conflitto di interessi in capo alla dirigente comunale alle Finanze. Il sindaco nel gennaio scorso ha presentato un esposto contro la dirigente e ora si appresta a fare causa a Picenambiente. In mezzo c’è una bella somma corrisposta dalla società alla funzionaria.  


 
La storia risale a quando la dirigente Catia Talamonti era presidente della Picenambiente (2013-2019) e ricevette dalla società partecipata la somma di 80mila euro sulla base di rimborsi forfettari. Secondo il Comune invece, per il principio dell’omnicomprensività (controllo pubblico di Picenambiente), la dirigente non avrebbe dovuto percepire nulla o al massimo riversarlo nelle casse comunali. 

Il sollecito
 

Ecco allora che il 17 dicembre 2020 il Comune invia un sollecito di pagamento alla dirigente. Ma nulla. Così lo scorso gennaio Spazzafumo ha fatto un esposto alla Procura della Repubblica, dietro il quale si sarebbe mossa anche la Guardia di Finanza essendoci in corso anche un’indagine della Corte dei Conti. E ora, il sindaco, pare sia pronto a fare causa alla Picenambiente. 

La delibera sul bilancio consolidato
 

A portare a galla l’intera vicenda è stata la delibera sul bilancio consolidato che ha escluso la Picenambiente. Aspetto che ha insospettito il primo cittadino il quale lo scorso 24 agosto, all’indomani della delibera di giunta, si è affrettato a chiedere un parere al segretario generale Stefano Zanieri che gli ha consigliato una parziale modifica della macchina comunale andando a sollevare la dirigente Talamonti del settore partecipate per «opportunità e convenienza». Nel parere fornito dal segretario si legge infatti: «Invito il sindaco a valutare l’opportunità di modificare l’assetto organizzativo assegnando la funzione partecipate a un’altra area dirigenziale. Questo a prescindere da situazioni di conflitto di interessi, anche solo potenziali, che qualora dovessero manifestarsi è preciso dovere del dirigente segnalarlo in quanto per l’Anac il conflitto di interessi può essere formale o normato». Un parere preceduto da quello del legale del Comune Marina Di Concetto: «Ritengo doveroso che il Comune promuova le necessarie azioni legali per il recupero della somma corrisposta dalla Picenambiente alla dottoressa Talamonti sulla base dell’incarico ricoperto». 


I dubbi di settimane fa ora sono riemersi con i sei consiglieri che hanno chiesto una consulenza al segretario. Questa volta però Zanieri avrebbe dato un parere diverso che ha mandato in fibrillazione la maggioranza.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico