I documenti del Comune sono stati trasferiti in un deposito in provincia di Ancona che costa 6mila euro: ecco perché

Il Comune di San Benedetto
SAN BENEDETTO - Non c’è più posto per conservare i documenti, il Comune porta in provincia di Ancona oltre 2.000 box d’archivio, spendendo quasi 6mila...

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SAN BENEDETTO - Non c’è più posto per conservare i documenti, il Comune porta in provincia di Ancona oltre 2.000 box d’archivio, spendendo quasi 6mila euro per l’affitto di spazio da una ditta specializzata. Intanto, viene ulteriormente potenziato l’Ufficio riscossione coattiva, per migliorare le performance del sistema operativo che incrocia i dati dei contribuenti sambenedettesi. Ma procediamo con ordine, partendo dalla singolare situazione dell’archivio. Il fatto viene illustrato in un recente atto municipale, dal qualche emerge come, da tempo, il Comune abbia stilato una convenzione con la “Archivi Service Srl”, situata in zona Gabella di Montemarciano. 

 


«Presso la suddetta ditta – chiarisce il documento firmato direttamente dal segretario generale: Stefano Zanieri - sono depositati circa 2250 box (o Unità di archivio) relativi a documenti dei vari Settori-Servizi del Comune (Segreteria generale, personale, polizia municipale, Urp, tributi, cultura) e che, stante la indisponibilità di spazi nell’archivio di deposito dell’ente, è necessario continuare ad avvalersi di una ditta specializzata in conservazione e scarto di archivio alla quale affidare il compito di conservare e gestire la suddetta parte del materiale archivistico dell’ente». Come detto, a tale scopo era stata attivata un’apposita convenzione, scaduta a fine marzo e recentemente rinnovata fino alla fine d’ottobre 2022.

L’obiettivo del Comune è di «poter procedere ad un affidamento prolungato di questo importante servizio anche valutando eventualmente ulteriori servizi da aggiungere oltre la sola conservazione dei documenti di archivio». Nel mentre, alla ditta anconetana andranno 5.978 euro. Il pellegrinaggio dei faldoni lungo quattro province si è reso necessario poiché, secondo il Comune, nelle vicinanze non c’erano spazi adeguati. Nel documento firmato Zanieri, infatti, si legge che erano state effettuate delle ricerche per trovare ditte specializzate più vicine. Ma, al termine di tali ricognizioni, la ditta con gli spazi idonei più vicina a San Benedetto era proprio l’anconetana “Archivi Service”. 


Restando in tema di attività interne al municipio, come accennato all’inizio: viene potenziato l’Ufficio riscossione coattiva. In che modo? Presto detto: con una full-immersion dei funzionari competenti nel software di gestione “City-Tax” attraverso il quale l’ente coordina l’esazione dei tributi comunali e delle entrate patrimoniali. A scendere in campo sono gli esperti della società “Palitalsoft Srl” chiamati a fornire ai tecnici comunali un supporto operativo diretto e una formazione approfondita, per lo svolgimento di controlli minuziosi sui dati. Insomma, le maglie della riscossione si faranno ancor più strette. Per quest’attività è stata impegnata la somma di 1.220 euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico