San Benedetto, divise dei volontari rovinate dal sisma. Nuovo look

La Protezione civile all'opera durante il terremoto
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SAN BENEDETTO - L’emergenza sisma e il continuo lavoro straordinario legato alla gestione di quel terribile periodo, ha letteralmente distrutto l’abbigliamento e le attrezzature della Protezione civile tanto che, nei giorni scorsi, il Comune ha dovuto provvedere a ricomprare scarpe, stivali, giubbini, maglie e pantaloni per il gruppo comunale di Protezione Civile di San Benedetto. Capi di abbigliamento per un totale di circa 6500 euro, tutti da ricomprare in un colpo solo. Il motivo è riconducibile all’emergenza del sisma che tra l’estate del 216 e l’inizio del 2017 ha messo in ginocchio il territorio. «I volontari – spiega il comandante della Polizia locale sambenedettese Giuseppe Coccia – a seguito degli eventi sismici che hanno interessato il centro Italia, sono stati impegnati in una quotidiana attività, di gran lunga superiore al normale, che ha portato ad un rapido deterioramento della massa vestiario in dotazione». Così il logorio legato alle continue attività, ha portato ad un consumo eccessivo di giubbe e divise tanto da rendere, in qualche caso, le scarpe inutilizzabili e maglie e giacconi non più riconoscibili come divise del gruppo comunale. Per questo motivo è arrivata la necessità dello stanziamento di quei 6.500 euro. Circa duemila euro serviranno per i giacconi e i corpetti, altre 500 euro per i giubbini mentre circa 1.300 euro sono necessari all’acquisto di giacche, polo e pantaloni. Per l’acquisto di 60 polo serviranno circa mille euro mentre stivali e scarpe ne costeranno circa 400 euro. Aggiunta l’Iva il gioco è fatto: 6.500 euro più o meno tondi per le forniture commissionate a sei aziende.
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Corriere Adriatico