Scorribanda dei vandali al Molo Sud, deturpate le opere del Museo d'Arte sul Mare. La statua di Lupo da mesi al buio

Incursione dei vandali al Molo Sud
SAN BENEDETTO - Molo Sud, così non va: sfregiata con una scritta critica verso la gestione della pandemia una delle opere della rassegna “Pittura Viva”, mentre...

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SAN BENEDETTO - Molo Sud, così non va: sfregiata con una scritta critica verso la gestione della pandemia una delle opere della rassegna “Pittura Viva”, mentre da mesi il monumento al “Gabbiano Jonathan” è al buio.

 

Partiamo da quest’ultimo fronte, sottolineando come sembra non esserci pace per la statua realizzata nel 1986 dall’artista Mario Lupo e donata alla collettività dal Circolo dei Sambenedettesi. Ebbene: nella primavera 2021, una delle ultime mosse dell’amministrazione Piunti fu di realizzare un maquillage al basamento, per lungo tempo lasciato in uno stato di scarsa manutenzione. Sciolto un nodo, ecco subito intricarsene un altro, con l’impianto-luci della celebre installazioni che, da mesi, fa cilecca. 

Il vice sindaco Antonio Capriotti (delegato ai lavori pubblici) sostiene di essersi attivato, sottoponendo personalmente il problema ai tecnici responsabili dell’illuminazione. Ora non resta che sperare in un rapido intervento, anche perché durante le festività natalizie sarebbe opportuno presentare quel simbolico monumento nel migliore dei modi. Arriviamo così alla seconda bruttura. Qualche mano anonima ha imbrattato il murale “Night has fallen”, realizzato nel 2013 da un creativo sudafricano che si firma Faith47. L’opera rientra nella tradizionale rassegna “Pittura Viva” che da anni richiama in Riviera street artists da tutto il mondo. «Fortunatamente il vandalo ha colpito il murale più rovinato dall’inesorabile e non risolvibile problema del deterioramento dovuto ad un preciso processo fisico-ambientale» afferma l’architetto Piernicola Cocchiaro: curatore della kermesse, recentemente insignito della civica benemerenza Gran Pavese Rossoblù. 



Periodicamente, i murales più vecchi e intaccati da sole e salsedine vengono coperti e sostituiti, rispettando i canoni dell’arte di strada che ha nella caducità un suo tratto distintivo. «Al di là di questo - prosegue Cocchiaro - è proprio per evitare vandalismi che, durante la cerimonia di consegna del Gran Pavese, ho chiesto al sindaco di dotare il Museo d’Arte sul Mare di tutte le peculiarità di un museo». Dunque, in primis, un sistema di video-sorveglianza. «E’ proprio a causa dello stato di quasi abbandono in cui è tenuto il MAM che accadono questi episodi - prosegue l’architetto - proprio perché il vandalo non si rende conto di essere in un museo. Alla fine, il sindaco Spazzafumo me l’ha promesso solennemente: la sua amministrazione valorizzerà come merita il Museo d’Arte sul Mare. Spero vivamente che la nuova amministrazione possa trasformare in un vero museo quella che oggi è solo una bellissima e unica passeggiata artistica». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico