San Benedetto, in città il doppio degli incidenti rispetto alla media nazionale

In città il doppio degli incidenti rispetto alla media nazionale
SAN BENEDETTO Ben 227 incidenti, soltanto nei primi 6 mesi dello scorso anno. San Benedetto ha questo triste primato a livello provinciale; superando pure il capoluogo Ascoli,...

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SAN BENEDETTO Ben 227 incidenti, soltanto nei primi 6 mesi dello scorso anno. San Benedetto ha questo triste primato a livello provinciale; superando pure il capoluogo Ascoli, fermo a 184 casi, nel medesimo periodo. Sono le cifre fornite dal dirigente della polizia stradale, Luca Iobbi, durante un vertice in prefettura, convocato proprio per monitorare certi trend.

 

I numeri

Secondo altri dati (aggiornati al 2021) San Benedetto ha un tasso di incidentalità (incidenti ogni 100 abitanti) addirittura più alto della media nazionale: 5,28% contro il 2,56%. Il ripetersi continuo di schianti sulle arterie sambenedettesi preoccupa la polizia municipale. Il Comando dei vigili, diretto da Pietro D’Angeli, intende organizzare un tavolo tecnico per analizzare la situazione e creare soluzioni volte ad abbassare il numero di incidenti. Secondo l’assessore alla mobilità, Bruno Gabrielli, quell’incontro sarà utile anche per fare il punto sul futuro del semaforo presente lungo la Statale 16, esattamente all’incrocio con le vie Dei Lauri e San Pio X.

Parliamo di un’apparecchiatura attivata nel gennaio 2022. In un primo momento, funzionava 24 ore su 24, provocando però delle fortissime ripercussioni sulla fluidità del traffico, stigmatizzate anche dalla stessa polizia stradale. Successivamente, il semaforo è stato messo a lampeggio per gran parte della giornata ma ancora oggi crea qualche disagio. Come affrontare la questione? «Se ne discuterà al tavolo - sottolinea Gabrielli - al quale saranno invitati anche delegati della polizia stradale. Ma quel tratto di nazionale è complicato di per sé, ci sono code anche quando il semaforo è a lampeggio».

Davanti alle critiche che, negli ultimi mesi, sono piovute da più fronti, Gabrielli difende l’operato del Comune: «Vorrei ricordare che quell’impianto non è stato realizzato così a caso. E’ frutto di un’attenta relazione della polizia municipale che evidenziava la pericolosità di quell’incrocio, dove si erano verificati diversi scontri. Davanti a questa situazione, chi si assume la responsabilità di tornare indietro?». Quesito che anima anche il Comitato di quartiere Marina di Sotto. Il presidente, Alfredo Isopi,intende convocare una riunione dei residenti della zona maggiormente coinvolta dal semaforo, per formulare delle idee da sottoporre all’amministrazione comunale. «Oggi come oggi, direi che il semaforo è attivo principalmente di notte, ossia quando serve di meno sottolinea Isopi .

Le soluzioni

Le soluzioni più percorribili sono due: l’attivazione “a chiamata” per i pedoni, mantenendolo a lampeggio 24 ore su 24. Oppure, se si vogliono contenere gli eccessi di velocità, realizzare intorno al semaforo tutta la strumentazione tecnica necessaria, come già avviene da altre parti. Su questo fronte, c’è la tecnologia “Velocar - RedAndSpeed”: tipologia di apparecchio che rileva sia il passaggio di un veicolo con semaforo rosso (Red) sia la sua velocità: Speed.

 

 

 

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Corriere Adriatico