San Bendetto, rimborsi ai politici nei guai tre dipendenti del Comune

Il consigliere Muzi che ha sollevato il caso
SAN BENEDETTO - Sono arrivati, nei giorni scorsi, i rinvii a giudizio per la nuova indagine della Corte dei conti in Comune. Questa volta sotto la lente di ingrandimento ci...

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SAN BENEDETTO - Sono arrivati, nei giorni scorsi, i rinvii a giudizio per la nuova indagine della Corte dei conti in Comune. Questa volta sotto la lente di ingrandimento ci sarebbero le spese sostenute dai gruppi consiliari e i rinvii a giudizio riguardano due dirigenti e una funzionaria comunale rispettivamente il dirigente al bilancio Tonino Rosati, agli affari generali Roberto De Berardinis e il direttore dell’economato, Loredana Pennacino. 

Al centro dell’indagine ci sarebbero i rimborsi ai gruppi consiliari, negli ultimi cinque anni, quindi dal 2014 a oggi, licenziati dall’ufficio economato. Questo significa che sono in fase di indagine sia le spese rimborsate ai gruppi consiliari del mandato Gaspari, che quelli attuali che fanno capo all’amministrazione Piunti. In particolare la Corte dei conti starebbe indagando sulle spese sottoscritte dal capogruppo Pd Claudio Benigni per 6mila euro, presente nel precedente mandato e quelle degli azzurri di Forza Italia per 3.600 euro quindi dei capigruppo Bruno Gabrielli e Valerio Pignotti (1.800 euro ciascuno). Il danno erariale ammonterebbe a 9.000 euro circa e la Corte dei conti ha richiesto a Pennacino il 50%, a De Berardinis il 40% e a Rosati il 10%. L’accusa verso i dirigenti è quella di non avere controllato adeguatamente l’operato dell’economa, che era inquadrata prima nel settore Affari generali con l’ex sindaco Gaspari e poi aveva come referente Rosati, quindi le Finanze, con Piunti. Da parte loro dirigenti e funzionaria hanno il regolamento comunale che disciplina le spese per i gruppi consiliari e che permette l’assegnazione di tali somme al fine di poter eseguire l’attività politica. 

L’intera operazione della Corte dei conti sarebbe partita all’indomani della segnalazione da parte dell’attuale capogruppo Stefano Muzi riguardante soprattutto le spese sostenute dal gruppo per il carburante. Dirigenti e funzionari potrebbero scegliere di pagare subito e non andare a processo, la prima udienza è fissata al prossimo 21 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico