San Benedetto, quattro soggetti vogliono comandare sul turismo

Sulla Riviera arrivano i primi turisti
SAN BENEDETTO - Tre distretti e un Dmo per gestire il turismo locale. Si parla di governance e di progetti ma a San Benedetto, una città che d’inverno conta soli...

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SAN BENEDETTO - Tre distretti e un Dmo per gestire il turismo locale. Si parla di governance e di progetti ma a San Benedetto, una città che d’inverno conta soli 50.000 abitanti, sono già quattro i soggetti che si pongono l’obiettivo di indirizzare le politiche turistiche senza contare che da febbraio non c’è più un assessore al turismo e da marzo è andata anche in pensione la dirigente del settore creando quel vuoto istituzionale che porta, alla vigilia della stagione balneare, la mancanza di un cartellone, anche minimo, da offrire ai villeggianti.

Innanzitutto c’è il Piceno Dmo, l’associazione più strutturata. Ha al suo interno la costa e la collina, mette insieme l’Assoalbergatori con la maggior parte degli hotel (450 strutture compresi i B&B e country house) e quasi tutti i Comuni della Provincia, intesi come istituzioni. 
Cosa diversa sono i Distretti istituiti dalla legge 106 del 29 luglio 2014 che recita “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale e il rilancio del turismo”. Uno, denominato “Il Piceno” e che fa capo a Francesca Rossi Bollettini, anche presidente di Assobalneari Confindustria Marche, ha già ottenuto la certificazione dal ministro Franceschini. La data di scadenza per la presentazione delle domande era infatti il 31 dicembre 2015 e l’imprenditrice si è mossa nei tempi. Ma, poiché si sono riaperti i termini, anche Confindustria turismo del Piceno, con Matteo di Sabatino ha presentato il suo progetto aggregando 20 aziende. Infine la Confesercenti (con la Cna alcuni Comuni e altri soggetti pubblici/privati) ha inviato la propria richiesta di autorizzazione in base alla legge 106 sui Distretti .  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico