San Benedetto, nervi tesi in Comune tra due dipendenti: minacce, offese e sputi al collega di lavoro

San Benedetto, nervi tesi in Comune tra due dipendenti
SAN BENEDETTO I veleni del Comune approdano nelle stanze del Tribunale. È Iniziato il processo che vede coinvolti due dipendenti comunali nei rispettivi ruoli di accusatore...

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SAN BENEDETTO I veleni del Comune approdano nelle stanze del Tribunale. È Iniziato il processo che vede coinvolti due dipendenti comunali nei rispettivi ruoli di accusatore e di imputato. Il reato sollevato è quello di stalking e molestie con riferimento agli articoli 612 e 660 del codice penale.  


Si è svolta presso il Tribunale di Ascoli la prima udienza pre dibattimentale del processo penale che vede sul banco degli imputati due dipendenti comunali. La vicenda fa riferimento a fatti svoltisi nel corso di diversi anni e conclusasi con tre denunce e una lettera al sindaco. 

Tre denunce e una lettera


L’accusatore ha denunciato minacce, offese, sputi e attacchi personali provenienti dal collega. Situazione che si sarebbe protratta nel tempo e sfociata con tre denunce alla Procura della Repubblica e una lettera inviata al sindaco Spazzafumo e ai dirigenti per portarli a conoscenza della presunta situazione di mobbing e stalking che si sarebbe consumata tra le mura del municipio. Tutto sarebbe iniziato tre anni fa quando il dipendente comunale avrebbe iniziato a ricevere attacchi e minacce dal suo collega. Presunte continue vessazioni a cui sono seguite denunce formali alle quali sono state allegati anche referti sanitari rilasciati dal Pronto soccorso sambenedettese dove l’impiegato si sarebbe rivolto dopo l’ennesimo episodio di aggressione psicologica. 
Da qui il rinvio a giudizio per l’altro dipendente comunale. Mercoledì scorso in aula era presente la persona offesa con il suo legale, l’avvocata Serena Romandini, che si è costituita parte civile, mentre era assente l’imputato rappresentato dal legale Gianni Balloni. La prossima udienza è stata fissata, dal giudice Barbara Bondi Ciutti, al 2 luglio dove verranno sentiti eventuali testimoni. 
 

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Corriere Adriatico