Palazzine alla Sentina, l’ultima rata costa cara. Ecco cosa è successo a San Benedetto

Palazzine alla Sentina, l’ultima rata costa cara. Ecco cosa è successo
SAN BENEDETTO Rata più salata quella che l’impresa Saxa dovrà pagare per finire di saldare la monetizzazione del Piano casa Remer che ha visto realizzare 3...

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SAN BENEDETTO Rata più salata quella che l’impresa Saxa dovrà pagare per finire di saldare la monetizzazione del Piano casa Remer che ha visto realizzare 3 palazzine residenziali alla Sentina. Il Comune, infatti, ha attivato la procedura di escussione della fideiussione dell’ultima rata applicando la maggiorazione del 20%.

 

La procedura

Tutto nasce dal Piano casa che ha visto da una parte la società Saxa rilevare e trasformare l’ex capannone Remer, al confine con la Riserva naturale Sentina, in tre palazzine residenziali e dall’altro il Comune chiedere come contropartita una monetizzazione per oltre 3milioni. L’ultima rata da 700mila euro era rimasta in sospeso dal luglio dello scorso anno, da qui gli uffici comunali si sono attivati facendo scattare la polizza assicurativa che, oltre a richiedere il pagamento del saldo, applica anche degli interessi pari al 20% della quota. Una sorta di procedura coattiva verso il privato.

Era il 2020 quando veniva firmata la convenzione tra la Saxa e il Comune, attraverso la quale l’impresa aveva proceduto anche alla bonifica dell’area dall’eternit che era presente. Società che così andava a realizzare tre palazzine da tre piani per una volumetria pari a 19.317 metri cubi su una superficie di 8.168 metri quadrati. Un intervento importante che, come contropartita, ha avuto la realizzazione di un parcheggio pubblico, una nuova strada, una pista ciclabile, un parco e dei sottoservizi. Inizialmente nell’accordo con l’amministrazione Gaspari erano previste abitazioni a prezzi calmierati. Quest’ultimo punto fu cambiato dalla giunta Piunti che preferì la monetizzazione facendosi dare 3.093.000 euro. Nel frattempo l’operazione urbanistica era andata a buon fine con gli appartamenti venduti prima ancora di terminare la costruzione, intercettando soprattutto i gusti di turisti e stranieri amanti della natura, che si sono ritrovati un’area naturalistica protetta sotto casa.

Una monetizzazione la cui cifra dovrà essere ripartita: per 700mila euro alla riqualificazione di via del Cacciatore, 500mila per la sistemazione del Ballarin, 400mila per piazza Montebello, 400mila da destinare per le pinete del centro, 93mila euro per il rifacimento di piazza Ancona e un milione di euro per l’housing sociale. Monetizzazione che ha visto il Comune incassare subito 2,3milioni di euro, ma ora mancavano all’appello 700mila euro. In merito a quest’ultima cifra i Verdi avevano proposto di destinarla cifra a via del Cacciatore per realizzare un parco o una pineta, o di scomputare gli oneri, acquistando l’area su cui si intendeva realizzare un maxi parcheggio e farci un parco.

La proposta

Proposta che non ha avuto seguito, mentre le casse comunali hanno atteso per mesi l’ultima rata da 700mila euro fino ad attivare l’operazione di escussione in cui il municipio si rivale sull’assicurazione che a sua volta chiede il pagamento alla società.

 

 

 

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Corriere Adriatico