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SAN BENEDETTO - Meno fedeli a messa, meno offerte, meno risorse a disposizione per aiutare le persone alle prese con difficoltà sempre più complesse. I lunghi mesi di restrizioni anti-Covid si ripercuotono sulla rodatissima macchina della solidarietà cattolica.
«Attualmente, abbiamo delle Caritas parrocchiali in sofferenza» afferma il direttore della Caritas diocesana, don Gianni Croci.
Il lavoro
«L’aspetto positivo - rimarca il sacerdote - è che diversi nostri ospiti hanno trovato un lavoro stagionale nelle strutture ricettive e questo è molto importante per la loro autonomia». Dall’altro fronte, invece, il direttore evidenzia come la pandemia abbia peggiorato criticità già esistenti. Un esempio, per capirci: se, in era pre Covid, una famiglia faticava a pagare l’affitto, ora non solo rimane tale difficoltà; ma, in aggiunta, spesso non riesce più a portare in tavola i pasti quotidiani.
Il centro d’ascolto
Intanto, per giovedì prossimo dovrebbe tornare attivo in presenza il Centro d’ascolto presso la sede Caritas di via Madonna della Pietà 111. Un servizio fondamentale che, con lo scoppio della pandemia, si era potuto svolgere solo telefonicamente. «Un bel segnale - commenta ancora don Gianni -. In certe occasioni il contatto umano, l’essere vicino fisicamente a chi è in difficoltà, è davvero importante». In queste ore, il personale addetto al Centro sta concludendo un periodo di formazione guidato dalla dottoressa Maria Chiara Verdecchia. Don Croci invita i giovani a rimboccarsi le maniche sul fronte del volontariato: «Mi rivolgo soprattutto ai neodiplomati delle scuole superiori: venite in Caritas per un’esperienza da volontari».
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Corriere Adriatico