SAN BENEDETTO - Bici contromano, ciclisti che scambiano la ciclabile per le strade del giro d’Italia, distrazione in sella alle due ruote, risciò: alzi la mano chi, i...
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«Le biciclette - spiegano dal comando della polizia municipale di San Benedetto - sono mezzi come gli altri: devono tenere la destra, ad esempio, e sono soggetti a tutte le regole del Codice della strada». Il quale, val la pena dirlo, già nell’identificare le bici come velocipedi tradisce tutta la sua anzianità. L’articolo 182, comunque alcuni paletti li fissa: i ciclisti nella marcia ordinaria in sede promiscua devono sempre evitare improvvisi scarti, insomma i movimenti a zig zag, che possono riuscire di intralcio o pericolo per i veicoli che seguono; nel caso di attraversamento di carreggiate a traffico particolarmente intenso e, in generale, dove le circostanze lo richiedano, i ciclisti sono tenuti ad attraversare tenendo il veicolo a mano; in ogni caso, i ciclisti devono segnalare tempestivamente, con il braccio, la manovra di svolta e di fermata; da mezzora dopo il tramonto i velocipedi sprovvisti o mancanti degli appositi dispositivi di segnalazione visiva, non possono essere utilizzati, ma solamente condotti a mano; il trasporto di bambini fino ad otto anni si può fare solo con i seggiolini (articolo 68, comma 5, del Codice) in maniera tale da non ostacolare la visuale del conducente e da non intralciare la possibilità e la libertà di manovra da parte dello stesso; per la circolazione dei velocipedi sulle piste ciclabili si applicano le norme di comportamento relative alla circolazione dei veicoli. Facile a dirsi, insomma, molto più difficile ad applicarsi, anche per la stessa polizia municipale che questa estate non ha realizzato servizi specifici ma ha comunque fa sapere di aver monitorato la pista ciclabile sul lungomare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico