A San Benedetto il Ballarin cade a pezzi Una pessima cartolina per i turisti

A San Benedetto il Ballarin cade a pezzi Una pessima cartolina per i turisti
SAN BENEDETTO - Tra la vecchia curva Sud e il fatiscente settore dei distinti c'è persino un’automobile semisepolta sotto le erbacce. ...

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SAN BENEDETTO - Tra la vecchia curva Sud e il fatiscente settore dei distinti c'è persino un’automobile semisepolta sotto le erbacce.






Sotto le gradinate, in tutti i settori, ci sono i vecchi bagni distrutti. L'unica cosa rimasta al proprio posto sono i wc. Forse, anche i vandali che negli anni hanno "visitato" la struttura, hanno avuto qualche remora ad avvicinarsi.



Il campo, quello dove un tempo giocava la serie B e ha ospitato anche partite di Coppa Italia con le grandi della serie A, è ormai sepolto sotto un manto di incuria con l’erba che arriva quasi a sfiorare il metro di altezza e le gradinate sono pericolanti dappertutto.



Benvenuti al vecchio Ballarin, il tempio del tifo, lo stadio dove si sono scritte le più importanti pagine di storia cittadina, il biglietto da visita della città per chi ha appena terminato di percorrere l'elegante lungomare di Grottammare e si trova di fronte a un monumento del degrado con pochi simili lungo l'intero territorio.

Il viaggio all'interno dell'impianto lascia davvero l'amaro in bocca. Le porte che danno verso l'esterno, sul lato orientale, possono essere facilmente aperte. Una è addirittura tenuta chiusa con un filo di ferro. Sono porte grandi che, se aperte, potrebbero essere prese in pieno da qualche auto di passaggio sulla stretta strada che costeggia la tribuna orientale. Nell'altro lato, un quella che un tempo era la tribuna coperta, restano soltanto tonnellate di ferro arrugginito, lo scheletro di quella copertura eliminata anni fa in uno dei pochi interventi che il campo ha subito negli ultimi trent'anni.


Sotto le gradinate, invece, ci sono evidenti segni di bivacchi allestiti da senzatetto che non hanno avuto problemi a condividere con i topi gli angusti spazi che si trovano incastonati nel cemento su cui poggiano i gradoni dell'impianto. Il Ballarin è rimasto a marcire nell'attesa di tempi migliori che non sono mai arrivati. Progetti di riqualificazione futuristici ipotizzati, promessi e annunciati che però sono sempre stati a debita distanza dal poter diventare realtà. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico