San Benedetto, divise da lavoro lavate a casa, il caso in tribunale

Un mezzo della Picenambiente
SAN BENEDETTO - Chi deve lavare la tuta di lavoro del dipendente che tratta tutto il giorno i rifiuti? Lo stabilirà il giudice del Tribunale di Ascoli davanti il quale sono...

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SAN BENEDETTO - Chi deve lavare la tuta di lavoro del dipendente che tratta tutto il giorno i rifiuti? Lo stabilirà il giudice del Tribunale di Ascoli davanti il quale sono finiti Picenambiente (accusata) e Asur (parte offesa). La partecipata del Comune di San Benedetto che gestisce la raccolta dei rifiuti infatti dovrà spiegare perché ha inserito in busta paga la somma di 5 euro come rimborso per il lavaggio a casa delle divise di lavoro dei propri dipendenti. Cosa che pare non si possa assolutamente fare, vista la particolare delicatezza dei materiali trattati tutti i giorni in quegli specifici lavori. Tutto ha avuto inizio durante alcuni controlli. Picenambiente venne contravvenzionata dagli ispettori del servizio Sicurezza sugli ambienti di lavoro di Ascoli dopo un controllo di routine dal quale emerse a detta loro che l’azienda non rispettava alcune normative. Ieri mattina, davanti al giudice Barbara Bondi Ciutti, si è aperto il processo in cui Picenambiente sarà chiamata a rispondere delle presunte inadempienze. Nel corso della prima udienza è stato ascoltato uno degli ispettori dell’Asur che intervenne per effettuare un’ispezione, attività che normalmente viene svolta con regolari cadenze in modo che i lavoratori possano lavorare in un ambiente igienicamente a posto e nello stesso tempo garantisca la massima sicurezza. 
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Corriere Adriatico