SAN BENEDETTO - Si torna in mare con nuovi problemi. Questa notte i pescherecci sono tornati ad accendere i motori con una nuova problematica da dover affrontare. La notizia,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«È una cosa assurda - spiega Pietro Ricci dell’associazione Nati in Adriatico che insieme a Giuseppe Pallesca dell’associazione “Imprese di Pesca annuncia battaglia -. Ci costringono a fare il fermo biologico, ci obbligano lo stop delle attività e poi negano anche quello che è un diritto di legge».
Il tutto con i contributi del fermo 2015 che ancora devono essere pagati. Lo stop alle attività 2016 si è conclusa ieri notte con le barche tornate in mare per pescare. E proprio poche ore prima, da Roma è arrivata l’orribile notizia: «Persino l’Inps - spiega Ricci - afferma che se i contributi vengono pagati c’è il diritto alla cassa integrazione. Eppure hanno deciso di fare questo passo, negare quel diritto e addirittura depennare i crediti relativi a quest’anno». La beffa sta infatti anche nel fatto che il provvedimento è retroattivo e i soci di attività armatrici che, in quanto imbarcati, vantano i crediti relativi alla cassa integrazione, non vedranno arrivare nulla. E il problema, stando alle informazioni raccolte da Ricci e Pallesca, riguarderebbe al momento soltanto le Marche. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico