San Benedetto, fucilate al drone sulla Sentina, è caccia al cecchino

Un drone nel mirino
SAN BENEDETTO - Un fucile a pallini da un lato, un drone in volo...

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SAN BENEDETTO - Un fucile a pallini da un lato, un drone in volo dall’altro e la misteriosa vicenda finisce tra i banchi della politica. Si perché la surreale storia che abbiamo raccontato qualche giorno fa e che ha visto un anonimo cecchino abbattere un drone che stava effettuando delle riprese video e delle fotografie in digitale all’Agraria, nella zona di via Val Tiberina, ora sta avendo degli strascichi politici riaccendendo una polemica, per la verità mai sopita, che da anni tiene banco in Riviera: quella del deposito di stoccaggio gas nel sottosuolo di Porto d’Ascoli. Una polemica innescata perchè il drone in questione sarebbe stato manovrato da un privato che però pare stesse effettuando dei sopralluoghi per conto della Regione Marche proprio relativamente a quel deposito per il quale invece, a sentire i funzionari della Regione, non sarebbero servite ulteriori verifiche tanto da bocciare la richiesta di riaprire i fascicoli dei permessi concessi. Apriti cielo. Il recente rifiuto di Palazzo Raffaello di revisionare la Valutazione di impatto ambientale, alla luce della notizia di questo sopralluogo del quale, senza quelle fucilate, probabilmente non si sarebbe mai saputo nulla, fa gridare allo scandalo il comitato Ambiente e Salute nel Piceno che parla di una gestione della situazione «poco trasparente» e chiede che tutti gli atti, a questo punto, vengano resi pubblici dal momento che (e il ragionamento non fa una piega) se da una parte si dice che tutto va bene e dall’altra si fanno sopralluoghi allora significa che si vuole verificare qualcos’altro. Cosa c’è che non va? E perché non è stata comunicata? «La Regione Marche - spiega il presidente dell’associazione Massimo Bartolozzi che, dopo aver letto della vicenda del drone vuole ora andare fino in fondo - si è rifiutata di revisionare la valutazione di impatto ambientale e ora adotta un drone per effettuare rilievi nella zone dove dovrebbe sorgere l’impianto di stoccaggio del gas. A destare la nostra preoccupazione, oltre al gesto vandalico e pericoloso dell’abbattimento del drone, c’è il fatto che le riprese siano state commissionate dalla Regione Marche a fine di stilare delle relazioni, riguardo la questione dell’impianto di stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto». 
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Corriere Adriatico