Volo radente sulla Sentina: la La Riserva torna a ospitare un set cinematografico

La Riserva Sentina
SAN BENEDETTO - La Riserva naturale della Sentina torna ad essere teatro di un set cinematografico. In rampa di lancio un progetto di alto spessore culturale, pensato per...

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SAN BENEDETTO - La Riserva naturale della Sentina torna ad essere teatro di un set cinematografico. In rampa di lancio un progetto di alto spessore culturale, pensato per valorizzare quel tratto di territorio, come strabiliante esempio di “campagna di mare”.

 

S’intitola “Voci di Sentina” il film poetico-antropologico-musicale ideato dal regista Francesco De Melis, recentemente finanziato dall’amministrazione comunale con un contributo di 20mila euro. 

 


L’autore (con esperienze di docenza all’università “La Sapienza” di Roma: cattedra di Etnomusicologia) ha proposto il suo progetto nel dicembre scorso, trovando subito terreno fertile in municipio. La pellicola dovrebbe essere pronta entro la primavera. L’opera (24 minuti) s’inquadra della categoria degli short-film. Dunque un “corto”, ma di importante levatura. «Non esiste a tutt’oggi un’opera filmica che si collochi nell’ambito di un cinema di poesia (tra l’antropologia visiva e la video-arte) atta a valorizzare sul piano estetico l’essenza profonda della straordinaria riserva naturale Sentina che fu il bacino delle vite vissute nell’originalissimo orizzonte culturale di un’ormai scomparsa “campagna di mare”» leggiamo dalla presentazione del progetto, nella quale viene assicurato che «lo short-film sulla Riserva Sentina verrà promosso attraverso partecipazioni come evento speciale a mostre di video-arte e festival di antropologia visiva e di cinema documentario. L’opera potrà essere messa in onda da reti televisive nazionali quali Rai e Tv 2000».

Dunque un nuovo, bel, ritorno d’immagine per San Benedetto e la Riviera delle Palme. «Cosa vogliamo fare per la Sentina? Vogliamo volare con il cinema sui suoi paesaggi - spiega De Melis - per dare voce a un film e dare un film alla voce, planando a volo d’uccello, come Cavalieri d’Italia - specie di pennuti che frequentano l’habitat della Riserva, ndr - su questa splendida “campagna di mare”, su questo pianeta dimenticato, non si sa perché, data la sua orbita decisiva nel sistema solare delle Marche, quelle più dolci, affacciate sull’Adriatico. Dunque filmare, sì. Perché col cinema c’è, ancora, il mondo che non c’è più». Un degno spazio nell’opera di De Melis lo avrà il fiume Tronto, che sfocia proprio all’interno dell’oasi: «Il Tronto - spiega ancora il regista - che si tuffa in mare è come un coro di voci, di voci sul confine. Queste correnti orali non sono che i discorsi dei vecchi contadini-pescatori-cacciatori, le cui testimonianze son sopravvissute, perché affidate per sempre ad un nastro magnetico nel corso di una mitica “ricerca sul campo” ad opera di preziosi antropologi nativi, ossia i figli di quegli abitanti, che vissero da piccoli nei casolari oggi deserti, ma popolati di memoria storica». 


Come accennato all’inizio, non è certo la prima volta che le spettacolari ambientazioni dell’oasi naturalistica più meridionale delle Marche finiscono impresse sulla pellicola cinematografica. Basti ricordare, ad esempio, la fiction “Scomparsa”, protagonista Vanessa Incontrada: trasmessa con successo su Rai1 a cavallo tra novembre e dicembre 2017. Certo, si tratta in questo caso di un’opera del tutto diversa e ovviamente destinata a un pubblico non certo generalista ma che avrà comunque il pregio di valorizzare il territorio sambenedettese. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico