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SAN BENEDETTO - Che gli insetti possano a breve approdare sulle tavole degli italiani era noto da tempo, ma la scuola primaria Miscia sembra essersi candidata a fare da apripista a questa moda culinaria. Giovedì scorso si sono registrati altri due casi di farfalline nella pasta dei piccoli alunni della scuola di via Ferri, dopo il primo avvenuto lunedì scorso.
Il computo
Ben tre casi, nel giro di pochi giorni, di insetti nella pasta asciutta dei bambini delle scuole elementari Caselli alloggiati da quest’anno presso il plesso Miscia.
Da parte del Comune il provvedimento adottato per il primo caso risalente a lunedì è stato quello di decurtare il costo del pranzo dai pasti già pagati da parte del bambino a cui era toccato il primo piatto con farfalle, provvedimento che a questo punto dovrebbe ripetersi anche per i fatti ripetutisi giovedì, sempre da parte dell’ente c’è stata la segnalazione rivolta al servizio di ristorazione affinché venga dedicata massima cura e attenzione nella preparazione dei piatti.
E proprio mentre si ripeteva il secondo e terzo caso di insetti nella pasta che il Comune ha avviato un questionario tra i piccoli commensali delle mense scolastiche. Al fine di monitorare l’andamento del servizio di refezione scolastica è stato elaborato un questionario per esprimere giudizi in modo anonimo e permette all’amministrazione di ottenere suggerimenti utili per migliorare la qualità del servizio e per far partecipare le famiglie in modo concreto e mantenere alto lo standard del servizio.
Il precedente
Qualche anno fa venne attivato anche un altro questionario da cui emerse che i gusti dei bambini erano proiettati verso altri tipi di pietanze, bocciando sonoramente soprattutto le zuppe di legumi e le verdure cotte. Nonostante l’esternalizzazione del personale mensa la situazione non sembra essere migliorata e c’è stato anche un coinvolgimento dell’Ast di Ascoli in quanto l’accaduto che sicuramente è da ricollegare all’impiego di pasta biologica ma forse dopo il primo caso di lunedì era il caso di effettuare indagini più accurate e magari disfarsi della partita di pasta con parassiti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico