San Benedetto, il Comune ha diritto al risarcimento per l'alluvione del 92

L'argine rinforzato del fiume Tronto
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SAN BENEDETTO - Fiume Tronto sorvegliato speciale, per quanto riguarda nuove possibili esondazioni ma dimenticato dalle istituzioni. Almeno fino a oggi. «Ci sono ancora, a mio avviso, i termini per chiedere il risarcimento da parte del Comune per l’alluvione del 1992 - spiega l’avvocato Roberta Alessandrini - perché l’ente pubblico si è costituito parte civile nel processo penale e ha così interrotto la prescrizione per i danni in sede civile». Già. In 700 almeno sono stati i cittadini che, lo scorso anno, si sono rivolti al Tribunale delle acque per vedere risarciti i danni di quella devastante esondazione. Erano stati parzialmente soddisfatti dalle leggi speciali dello Stato e della Regione che avevano stanziato i fondi necessari al ristoro ma, dopo la vittoria di alcune aziende al tribunale speciale, si sono rivolti agli avvocati per ottenere tutta la somma. Tanto che lo stesso ente pubblico fu costretto a fare alcune assunzioni temporanee al fine di recuperare tutta la documentazione nei tempi utili. Non così il Comune che, nonostante le assicurazioni dell’allora assessore Leo Sestri, poi non si è mosso, con il sindaco Giovanni Gaspari che aveva avocato a sé la decisione. «La prescrizione - approfondisce l’avvocato Alessandrini - è di 15 anni in questi casi, dunque ci sono ancora tutti i requisiti di legge se il Comune volesse ottenere quesnto dovuto». E si tratta davvero di milioni di euro se si considera che i primi risarciti hanno visto riconosciuti anche gli interessi e la rivalutazione da lire ad euro. Una montagna di denaro visto che furono davvero tanti i danni per l’ente pubblico. Su tutti la discarica che, per colpa della mole enorme di detriti, si esaurì in breve tempo. Quindi le strade, gli straordinari che operai, dipendenti pubblici, polizia municipale e tante altre figure furono costretti a sopportare per portare aiuto e sollievo alla popolazione stremata da due giorni di piogge senza fine. 
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Corriere Adriatico