SAN BENEDETTO - A due giorni dall’allagamento diverse arterie del centro sono ancora ricoperte da una patina marrone: residuo dell’acqua putrida che venerdì ha invaso case,...
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Intanto a leccarsi le ferite sono soprattutto i negozianti che, nel migliore dei casi, hanno dovuto fare i conti con un’altra giornata di lavoro persa (quando c’è l’allagamento alcune zone della città sono irraggiungibili) per non parlare di chi si è visto l’attività inondata dall’acqua. Il grido di dolore lanciato da tanti esercenti non lascia indifferenti le associazioni di categoria: “Siamo preoccupati per due ragioni - afferma il presidente di Confcommercio Fausto Calabresi - la prima è la lentezza con cui sta procedendo l’opera anti-allagamento del centro, che deve terminare il prima possibile anche perché penso che i lavori in corso stiamo creando problemi al deflusso delle acque. Infatti venerdì si sono allagate pesantemente anche zone solitamente poco colpite”. Al centro della bufera c’è il cantiere attualmente concentrato nel pontino lungo (doveva essere ultimato a gennaio 2013) che presto interesserà il tratto via Calatafimi-via Roma, per poi concentrarsi su quest’ultima arteria, sino all’incrocio con via San Martino. Ed è tale passaggio il secondo aspetto che preoccupa la Confcommercio. Intanto Carla e Pietro Romamdini, storici commercianti del centro, lanciano accuse al Comune in materia di scarsa manutenzione e in una lettera ripercorrono gli allagamenti che la città ha dovuto subire negli ultimi 50 anni invitando provocatoriamente il sindaco a festeggiare con loro questo mezzo secolo di allagamenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico