I giovani costruiscono la pace: sei squadre si sfidano con menù di Paesi esteri e raccolgono fondi per l’Ucraina

I giovani costruiscono la pace: sei squadre si sfidano con menù di Paesi esteri e raccolgono fondi per l’Ucraina
SAN BENEDETTO  - Ottanta giudici popolari per sei squadre che proporranno, ciascuna, un piatto della tradizione di uno dei 6 Paesi prescelti. Benvenuti ai Giochi senza...

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SAN BENEDETTO  - Ottanta giudici popolari per sei squadre che proporranno, ciascuna, un piatto della tradizione di uno dei 6 Paesi prescelti. Benvenuti ai Giochi senza frontiere della solidarietà che, giovedì 26 maggio, si terranno all’istituto Alberghero Buscemi di San Benedetto con il nobile scopo di raccogliere fondi per la Caritas diocesana da destinare ai bisogni delle famiglie ucraine ospitate in città. E non è un caso che ieri, alla presentazione del progetto, c’era anche don Gianni Croci, il presidente dell’associazione cattolica, che ha lodato non solo l’iniziativa ma anche la scuola «con la quale abbiamo collaboratore altre volte e dove non si fa solo istruzione - ha precisato - ma soprattutto ancora una volta educazione».

 

Il progetto dal titolo «La pace siamo noi» è stato illustrato direttamente dai ragazzi del Consiglio di istituto, Mariachiara Cruciani, Andrea Capriotti, Sara Grilli e Alessandro Moretti. Visto che alcuni loro compagni provengono da zone di guerra o hanno parenti che stanno combattendo, hanno chiesto alla preside, Manuela Germani, di impegnarsi per costruire la pace. Mettere, insomma, tutti insieme in un menù, gli antipasti, primi, il secondo e il dolce provenienti da tradizioni venezuelane, nigeriane, cinesi, turche, indiane e ovviamente, ucraine. I clienti - l’evento è aperto al pubblico previa prenotazione - li giudicheranno in una serata durante la quale ci saranno anche collegamenti con le zone in conflitto, realizzati ovviamente tramite Internet. Ma non solo. Sempre per educare all’inclusione, i giovani presenteranno i piatti tramite uno storylelling, vale a dire presentando anche il luogo e le caratteristiche del Paese e della città nei quali sono maggiormente diffusi.

L’offerta libera costituirà il fondo che poi sarà devoluto alla Caritas per aiutare gli ucraini, una cinquantina le famiglie presenti in città, per un totale di circa 150 persone. Saranno coinvolti gli alunni di tutti i corsi che si tengono al Buscemi: servizi di sala e vendita, enogastronomia, pasticceria, accoglienza e promozione turistica. Coinvolta, in quanto coordinatrice del progetto Prime, piano regionale per l’integrazione dei migranti, anche la professoressa Sabrina Crescenzi con le colleghe Arianna Panichi e Gabriella Gabrielli che invece aiuteranno i ragazzi nei collegamenti con i computer proprio nelle zone di guerra.

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Corriere Adriatico