Riaperti i cancelli del mitico stadio Ballarin della Samb in serie B nel giorno del ricordo del rogo

Le vecchie glorie
SAN BENEDETTO - «La mia vita è finita quel giorno». Nelle parole di Gino Bisirri c’è stato, ieri, tutto il senso di un dolore che dura da...

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SAN BENEDETTO - «La mia vita è finita quel giorno». Nelle parole di Gino Bisirri c’è stato, ieri, tutto il senso di un dolore che dura da quarant’anni e che non potrà mai essere lenito. E’ stata la breve testimonianza dell’uomo, ieri mattina, uno dei momenti più commoventi e toccanti della cerimonia di commemorazione delle vittime del rogo del Ballarin, in occasione dei quarant’anni da quella tragedia

 


Un anniversario scelto anche per inaugurare quello che il sindaco Piunti e il suo vice Tassotti hanno definito «un primo passo» verso la riqualificazione completa di quell’area per anni abbandonata a sé stessa. Alla cerimonia erano presenti i familiari delle due vittime. Gino Bisirri, papà di Carla, ha pronunciato parole strazianti: «Non ho più avuto un momento di divertimento da allora - ha affermato - da quel momento ho vissuto quarant’anni di dolore». Al suo fianco anche Stella Ficcadenti, la nipote dell’altra vittima, Maria Teresa Napoleoni la cui mamma, Sara Pagliarini, è scomparsa pochissimi mesi fa: «Mi dispiace che mia zia purtroppo non ci sia più - ha detto Ficcadenti nel suo intervento -. Il suo ricordo per Maria Teresa non è mai morto, è stato impresso fino al giorno in cui se ne è andata».

Bisirri e Ficcadenti sono stati omaggiati anche dal presidente del Rotary Club di San Benedetto Piero Ristori. Presenti alla cerimonia anche diversi ex rossoblu tra i quali Bruno Ranieri, che quel giorno era sul rettangolo verde del Ballarin. Ieri c’era anche il “capitano” Paolo Beni e Maurizio Simonato che ha dato alle stampe un libro il cui ricavato dovrà rappresentare un contributo alla riqualificazione dell’area. L’amministrazione, ieri, ha insomma gettato le basi del percorso di recupero della zona. 


«È un momento emozionante - ha detto il sindaco Pasqualino Piunti che ha poi simbolicamente aperto i cancelli del nuovo ingresso all’area verde - spesso ci autoflagelliamo, ma questa è la prova che San Benedetto può volare perché ha radici profonde». Il Ballarin inaugurato ieri è rappresentato da un’area verde con un muro, sulla parte orientale, sul quale sono stati realizzati dei dipinti. «Sarà il percorso della memoria» ha annunciato Tassotti.

 

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Corriere Adriatico