La procura di Ascoli: «Nessun rave party a colle San Marco. No droga e alcol. Si valutano solo reati minori o multe»

Si azzerano così i rischi di carcere previsti dalla nuova legge sui rave

La procura di Ascoli: «Nessun rave party a colle San Marco. No droga e alcol. Si valutano solo reati minori o multe»
ASCOLI - Una nota firmata dal procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno, Umberto G. Monti, per chiarire sostanzialmente che il presunto rave party bloccato sul nascere...

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ASCOLI - Una nota firmata dal procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno, Umberto G. Monti, per chiarire sostanzialmente che il presunto rave party bloccato sul nascere a colle San Marco non era di fatto un rave. Non c'era (praticamente) droga e non c'erano alcolici, c'erano solo 50 persone intente a ballare.  Le attrezzature musicali sono state restituite ai proprietari. Si azzerano così i rischi di carcere previsti dalla nuova legge sui rave per le 20 persone (tra cui pesaresi, anconetani e abruzzesi) fermate e identificate. 

La nota integrale del procuratore

«In relazione alle notizie diffuse riguardanti un “Rave Party” tenutosi a colle San Marco il 25 aprile - si legge nella nota integrale - scorso con l’intervento delle Forze dell’Ordine che lo ha interrotto –attese circa mille persone, sequestro di “importanti” quantità di alcool e stupefacenti, sequestro di attrezzature musicali ed altro, pene elevate per gli organizzatori previste dal nuovo reato recentemente introdotto - occorre precisare: - le persone partecipanti che stavano ballando e ascoltando musica erano circa 50 di cui 20 identificate; nessun elemento fa ritenere che fosse prevista o attesa la partecipazione di ulteriori persone e tantomeno di centinaia di persone. Non è stato sequestrato nessun quantitativo di alcool; è stato sequestrato in via amministrativa un quantitativo minimale e pressochè irrilevante di sostanza stupefacente».

Si valutano solo reati minori o contravvenzioni

«Non è stato riscontrato nessun abuso nella consumazione di alcool o stupefacenti né alcuna attività di cessione di stupefacenti - continua la nota  -. Nei fatti accertati questo Ufficio non ha ravvisato il reato di recente introduzione di “Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l'incolumita' pubblica” (633 bis cp) per la assenza di un concreto pericolo per la incolumità e salute pubblica, considerato il ridotto numero di partecipanti, il luogo aperto e in zona montana in cui si svolgeva il raduno, l’assenza di elementi circa abuso nel consumo di alcool o stupefacenti, l’assenza di ogni altro elemento relativo a situazioni di pericolo per la pubblica incolumità o salute, o relativo ad attività di cessione di stupefacenti o ad altri reati; conseguentemente le attrezzature musicali e un furgone utilizzato per trasportarle sequestrati dalla Polizia al momento dell’intervento sono stati dissequestrati da questo Ufficio e restituiti ai proprietari; si sta valutando la possibile configurabilità di reati meno gravi (invasione di terrenti perseguibile a querela, che allo stato manca; contravvenzione per mancato preavviso al Questore della manifestazione) o di violazioni amministrative, per delineare le eventuali responsabilità degli organizzatori. 

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Corriere Adriatico