San Benedetto del Tronto, meno barche in mare e poco pesce: scatta l’allarme prezzi

San Benedetto del Tronto, meno barche in mare e poco pesce: scatta l’allarme prezzi
SAN BENEDETTO- Da un lato i pescatori che devono ridurre le uscite per far fronte all’esponenziale aumento del gasolio. Dall’altro i grossisti che con meno pesce...

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SAN BENEDETTO- Da un lato i pescatori che devono ridurre le uscite per far fronte all’esponenziale aumento del gasolio. Dall’altro i grossisti che con meno pesce all’asta e meno barche in mare guardano con preoccupazione al mercato e al rischio di innalzamento dei prezzi. Sono tutti sulla stessa barca, sia chiaro, ma c’è chi è a poppa e chi a prua.

 

Allarme prezzi

Ed è tutto venuto fuori nel corso dell’asta andata in scena nella notte tra lunedì e martedì con i prezzi che sono stati, per alcune specie ittiche, più alti del solito. Leggermente più alti, ma tanto basta a creare ulteriori preoccupazioni da accatastare sulla piramide, sempre più alta, di problemi che accomunano le componenti di questo martoriato settore.

Effetto domino

Con la decisione dei marittimi di limitare le uscite a due alla settimana per barca, e con una scelta non condivisa dagli altri porti della stessa fascia di Adriatico, l’equazione è semplice: a San Benedetto i prezzi del pesce rischiano di innalzarsi, negli altri porti no. Il che, per i commercianti (in particolar modo per i grossisti) si traduce nella paura di ritrovarsi tagliati fuori dal mercato. Lo spiega Lorenzo Marinangeli, consigliere comunale e commerciante di pesce all’ingrosso: «Siamo tutti vicini ai marittimi che si trovano a vivere sulla propria pelle questo problema del caro gasolio ma tutta questa situazione si ripercuote su tutto l’indotto e il primo anello della catena, naturalmente dopo i pescherecci, sono proprio gli operatori all’ingrosso».

Merluzzi e sogliole volano

Ieri notte, ad esempio, i merluzzi medi hanno sfiorato i cinque euro al chilogrammo di prezzo medio. «Se dovesse arrivare a costare anche qualche centesimo in più - spiega Marinangeli - si impedirebbe ai commercianti di vendere a prezzi di mercato e così si resterebbe tagliati fuori». Pannocchie e mazzancolle, per fare un altro esempio, sono stata battute a prezzi che oscillavano tra i 12 e i 14 euro e le sogliole ad oltre quindici euro al chilogrammo. A questo punto l’augurio è che la situazione possa migliorare e consentire alle imbarcazioni di tornare ad effettuare tre uscite alla settimana oppure che anche le marinerie degli altri porti si adeguino. Le uscite limitate dei pescherecci naturalmente non comprende gli operatori del mercato ittico al dettaglio che si riforniscono dalle piccole imbarcazioni. Intanto sembrano essere alle spalle i problemi che hanno reso le cose difficili, la scorsa settimana, per due notti di fila con il software di gestione che ha fatto le bizze impedendo, in una delle due occasioni, il regolare svolgimento delle operazioni.

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Corriere Adriatico