Personale Pronto soccorso di San Benedetto: «Occupare i posti non basta»

Personale Pronto soccorso di San Benedetto: «Occupare i posti non basta»
SAN BENEDETTO «Non può valere il principio di coprire tutti i turni, ma occorre far in modo che i medici delle cooperative siano debitamente integrati e formati, alla...

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SAN BENEDETTO «Non può valere il principio di coprire tutti i turni, ma occorre far in modo che i medici delle cooperative siano debitamente integrati e formati, alla pari degli altri». Allarme di Cittadinanzattiva sulla gestione del Pronto soccorso dove a fronte della carenza di personale e medici che sistematicamente se ne vanno, vengono assunti professionisti dalle cooperative che non sempre sarebbero adeguatamente formati per prestare servizio in prima linea.

 

La denuncia

«I cittadini siano al centro delle attenzioni sanitarie che meritano- afferma Cittadinanzattiva - soprattutto nella prima porta di ingresso ospedaliera, per meglio dire il Pronto soccorso. Non basta pertanto riuscire a completare la copertura dei turni ma ottenere da ogni operatore capacità e gestione degli eventi professionali, etici ed umani. Medici, infermieri e operatori socio sanitari, impegnati nei Pronto soccorso, sono sottoposti giornalmente a stress improvvisi, sino ad arrivare purtroppo ai sovraffollamenti. Siamo coscienti che la direzione generale stia ponendo in essere sforzi per reperire medici ma la verifica ed i risultati vanno giornalmente analizzati e all'occorrenza corretti, all'interno delle unità operative, con il fine di ridurre a zero il cosiddetto rischio clinico». In questi giorni si sta ultimando il concorso che prevede l’assunzione di cinque medici presso i Pronto soccorso di San Benedetto e Ascoli.

Interventi in profondità

«Se non si interviene nel cuore gestionale- termina Cittadinanzattiva - oltre che fornire un servizio non all'altezza delle potenzialità esistenti, medici ed infermieri continueranno a richiedere di andare via dal Pronto soccorso; condizione che non possiamo permetterci di ottenere in un sistema sanitario pubblico». Non va dimenticato come in sei anni ben 24 medici se ne siano andati dal Pronto soccorso sambenedettese e con una Medicina d’urgenza che ha perso posti letto e medici, il Madonna del Soccorso appare sempre meno attrattivo per i professionisti in cerca di una nuova collocazione.

 

 

 

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Corriere Adriatico