Dopo Loreto c'è Monteprandone Menichelli benedice le vie di S.Giacomo

Dopo Loreto c'è Monteprandone Menichelli benedice le vie di S.Giacomo
MONTEPRANDONE - “C’è un Pil economico e un Pil spirituale, quest’ultimo capace di produrre ben-essere”. Il neo cardinale Edoardo Menichelli a Monteprandone ha dunque...

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MONTEPRANDONE - “C’è un Pil economico e un Pil spirituale, quest’ultimo capace di produrre ben-essere”. Il neo cardinale Edoardo Menichelli a Monteprandone ha dunque “benedetto” è proprio il caso di dirlo, la nascita del secondo polo di attrazione religiosa nelle Marche, imperniato sulla figura di San Giacomo della Marca, che si affianca a Loreto e ad altri luoghi su tutto il territorio regionale. E’ infatti un cluster - un distretto - tra quelli che la Regione intende valorizzare quello della spiritualità. E, per far questo, si è creata una forte sinergia tra la Pastorale del tempo libero della Cei, la Conferenza episcopale italiana e la Regione.


Se, infatti, da un lato Menichelli parla di “pellegrini” dall’altro il dirigente del turismo delle Marche, Pietro Talarico, parla di turisti ma alla fine si tratta dei medesimi viaggiatori che cercano sempre più itinerari e percorsi per rinfrancare non soltanto il corpo. E se il tecnico annuncia la nascita pure di una “Fiera” unica in Italia e un “Osservatorio del turismo religioso” l’obiettivo pare essere quello di trasformare gli arrivi, tantissimi, nei luoghi di culto, in presenze, vale a dire pernottamenti che poi sono quelli che incrementano l’altro Pil, quello economico.

Dunque affinchè “il turismo non sia solo adescante - ha incalzato l’alto prelato - occorre accogliere e orientare e educare le comunità all’incontro con chi arriva, aiutando anche le autorità competenti a promuovere l’umanità degli incontri”. Concetti alti emersi durante la “Giornata mondiale del turismo” che hanno visto anche la presenza del professor Gianluca Gregori dell’Univeristà Politecnica delle Marche il quale ha annunciato un progetto pure per aprire alle persone interessate il monastero delle Clarisse di San Benedetto realizzato dai giovani che hanno partecipato al master dell’Istao e che, ci sia augura possa essere recepito dalla Regione.


Al contempo il pro rettore dell’ateneo si è soffermato sulla forte domanda di turismo religioso, proveniente soprattutto dal Nord Europa che deve partire “non dai contenitori ma dai contenuti”. Tutto, ovviamente, finalizzato anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. Monteprandone, in questo senso, è stata individuata proprio come una “Città santuario” Un “laboratorio” perfetto come ha anche spiegato il sindaco Stefano Stracci. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico