Comunione negata perché è inginocchiato: il fedele non ci sta e chiede udienza al vescovo

Monteprandone, Comunione negata perché è inginocchiato: il fedele non ci sta e chiede udienza al vescovo
MONTEPRANDONE - Si inginocchia per ricevere la comunione ma il prete gliela nega. È quanto accaduto al santuario di San Giacomo della Marca a Monteprandone....

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MONTEPRANDONE - Si inginocchia per ricevere la comunione ma il prete gliela nega. È quanto accaduto al santuario di San Giacomo della Marca a Monteprandone. L’episodio ha visto protagonista Tullio Galluzzi, console della Repubblica del Senegal, che si è visto negare dal parroco l’eucarestia per poi essere invitato ad alzarsi per poter riceve il corpo di Cristo. 


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Tutto è avvenuto nel corso della celebrazione liturgica delle 18,30 presso il santuario di San Giacomo della Marca, dove Galluzzi si reca saltuariamente, quando si trova nelle vicinanze, essendo un gran devoto di San Giacomo, pur non risiedendo a Monteprandone. Ha deciso così di seguire la messa e di partecipare alla comunione. Prima ha fatto defluire la fila davanti a sé, poi quando è stato il suo turno si è inginocchiato per prendere l’ostia dalle mani del prete, a quel punto il parroco della parrocchia Regina Pacis don Gian Luca Pelliccioni, lo ha invitato ad alzarsi di fronte allo stupore dello stesso Galluzzi e degli altri fedeli. Non ci sarebbe stata alcuna comunione se il fedele fosse rimasto in ginocchio, così per non perdere l’eucarestia il devoto si è alzato e ha preso il corpo di Cristo. 
 
«Non mi era mai accaduta una vicenda simile – spiega Galluzzi – da sempre ricevo la comunione in ginocchio, da quando ero ragazzo e non ho mai avuto problemi. A termine della messa mi sono recato in sacrestia per ricevere spiegazioni, ma anche gli altri parroci erano d’accordo sul fatto che in ginocchio non può essere accolta la comunione. Mentre ho avuto tutto il sostegno degli altri fedeli presenti alla liturgia». Ma la vicenda non è finita qui visto che Galluzzi si è recato ieri mattina in diocesi per ottenere un incontro con il vescovo Carlo Bresciani ma non è stato possibile visti gli impegni da parte del pastore diocesano. Quanto avvenuto però è stato riferito alla segretaria particolare che sarebbe rimasta attonita. «Siamo di fronte a un abuso del potere episcopale- tuona Galluzzi – ma non finirà qui, perché voglio essere ricevuto dal vescovo. Siamo di fronte a un fatto gravissimo. In questo modo si allontanano i fedeli dalla chiesa». 
Il parroco

«Ho semplicemente invitato il fedele ad alzarsi con molta tranquillità e affetto – spiega don Gian Luca Pelliccioni parroco di Regina Pacis – gli ho detto “il Signore ti vuole bene, tirati su”. Va puntualizzato che nel rito della comunione ci sono regole da rispettare e non viene previsto di mettersi in ginocchio. Senza dimenticare che tutto va contestualizzato, nel rito antico ci si metteva in ginocchio ma non era questo il caso. Non ho redarguito il fedele, anche se lui ha reagito male, l’ho solo invitato a tenere una posizione diversa e lui ha reagito male». Insomma un richiamo alle regole ecclesiastiche e alla forma da rispettare anche durante una celebrazione eucaristica. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico