Monteprandone, tre ore nella vasca un'anziana è rimasta intrappolata

Il 118 ha soccorso l'anziana
MONTEPRANDONE - Sono stati i carabinieri del nucleo operativo e...

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MONTEPRANDONE - Sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile a salvare una situazione che, alla lunga, avrebbe potuto avere conseguenze parecchio pesanti. I militari sono infatti intervenuti in una abitazione di via Amendola a Centobuchi dove vive una coppia di ottantenni di origini sarde. I due erano entrambi in casa. Il marito in una delle stanze dell’abitazione e la moglie in bagno, immersa nella vasca. La donna però, a causa di un improvviso impedimento fisico, è rimasta a mollo bloccata e impossibilitata ad alzarsi. Ha tentato di chiedere aiuto al marito, che era in un’altra stanza ma che ha problemi di udito. L’uomo purtroppo non si è accorto della situazione che è andata avanti per oltre tre ore. La donna ha infatti tentato in ogni modo di richiamare l’attenzione del coniuge ma senza mai riuscirci e si è ritrovata sola, in una posizione complicata e impossibilitata a muoversi e a spostarsi da lì.  Provvidenziale èI stato l’intervento dei carabinieri che hanno risposto alla telefonata che l’anziana è riuscita a fare al 112 con non poche difficoltà. La donna, alla fine, è infatti riuscita ad impugnare il telefono cellulare che si trovava a poca distanza dalla vasca e a chiamare i militari. Sul posto è intervenuto il Nucleo Operativo e Radiomobile che ha anche faticato a trovare l’abitazione considerato il fatto che l’anziana, a causa dell’ansia e del forte stress che stava vivendo a causa della surreale situazione nella quale si trovava ormai da tempo, continuava a fornire l’esatto nome della strada ma un numero civico diverso da quello reale. Alla fine i militari sono riusciti ad individuare la casa e ad entrare riuscendo finalmente a farsi aprire il portone e ad entrare scortando dentro l’appartamento dove si stava consumando la vicenda il personale del 118 arrivato a bordo di un’ambulanza e allertato dagli stessi carabinieri i quali, mentre stavano raggiungendo l’abitazione, hanno chiamato la centrale che gestisce il servizio di emergenza sanitario per chiedere supporto. 
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Corriere Adriatico