Una recinzione al lago di Pilato sul monte Vettore per salvare il rarissimo chirocefalo

Sibillini, una recinzione al lago di Pilato sul monte Vettore per salvare il rarissimo chirocefalo
MONTEMONACO - Una recinzione intorno al lago di Pilato sul monte Vettore per proteggere il rarissimo "Chirocefalo del Marchesoni" messo a rischio da siccità,...

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MONTEMONACO - Una recinzione intorno al lago di Pilato sul monte Vettore per proteggere il rarissimo "Chirocefalo del Marchesoni" messo a rischio da siccità, terremoto e interferenze umane .




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"I tecnici del Parco Nazionale dei Monti Sibillini - si legge infatti in una nota dell'ente parco -, in collaborazione con i Carabinieri Forestali e l’Associazione delle Guide del Parco, si sono recati al lago di Pilato per realizzare una delimitazione fisica con lo scopo di rendere ben visibile il limite che non può essere superato dagli escursionisti che si rechino sul posto. La delimitazione è temporanea ed è costituita da paletti e filo normalmente utilizzati dai pastori per realizzare gli stazzi delle greggi. Questa misura, disposta dal direttore del Parco Carlo Bifulco, si è resa necessaria per la tutela del chirocefalo del Marchesoni, il piccolo crostaceo che in tutto il mondo vive solo nel lago di Pilato. Si tratta di un animaletto arcaico che si è adattato ad un ambiente molto mutevole, com’è quello del piccolo specchio d’acqua, che resta ghiacciato per mesi ma che in estate è soggetto anche a periodi di siccità; il chirocefalo del Marchesoni riesce a sopravvivere a queste condizioni estreme grazie alle sue uova molto resistenti, che possono sopravvivere in uno stato di quiescenza anche all’asciutto per più di un anno. Le condizioni del lago però sono critiche a causa di due fenomeni che si sovrappongono: i forti eventi sismici del 2016 che, come rilevato dai geologi dell’ISPRA, avrebbero provocato un aumento della permeabilità del fondo del lago, e la prolungata siccità, che segue una tendenza alla riduzione delle precipitazioni legata ai cambiamenti climatici.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico