Matteo, 31 anni, muore con il suo cane in un canalone sui Monti Sibillini

L'ultimo selfie di Matteo, la cagnetta Nina e l'amico che era con loro nell'escursione finita in tragedia
MONTEMONACO – Una gita in montagna con l’amico e il suo inseparabile cane. Un’escursione finita in tragedia per Matteo Mari, 31 anni, di Macerata, e un lavoro...

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MONTEMONACO – Una gita in montagna con l’amico e il suo inseparabile cane. Un’escursione finita in tragedia per Matteo Mari, 31 anni, di Macerata, e un lavoro alla Confcooperative Marche, per la quale si occupava di consulenza e contabilità. Una vita volata via in un attimo in un crepaccio sul Monte Banditello, una delle creste che sovrastano la frazione di Altino di Montemonaco.

 


Matteo camminava con l’amico e i loro cani. Quello di Matteo improvvisamente è scivolato nel dirupo, per oltre cento metri. Matteo non ci ha pensato un attimo, ha cercato di calarsi per portare soccorso all'animale. Ma sul tappeto di erba e neve non è riuscito a mantenere l’equilibrio, è scivolato rovinosamente fino in fondo al crepaccio. L’amico da sopra, impotente di fronte a quanto era accaduto, ha lanciato immediatamente l’allarme. Sono arrivati i vigili del fuoco di Ascoli e i volontari del soccorso alpino di Montefortino. In volo si erano già levati anche gli elicotteri dei pompieri e del 118 da Ancona. Matteo è stato raggiunto dai vigili del fuoco calati con un verricello, con loro anche un medico che però ha potuto soltanto certificare l’avvenuto decesso. Non distante da lui c’era il cane, inghiottito anche lui in quel profondo crepaccio dove ha trovato la morte come il suo padrone.
 
Sotto choc l’amico ventottenne che era con Matteo. Una fatalità ha trasformato in tragedia quella che doveva essere una domenica in cui i due giovani avrebbero voluto alimentare la loro passione per la montagna e per l’escursionismo lungo i sentieri dei Sibillini insieme ai loro animali.  Con loro nell’ultimo selfie scattato poco prima c'è Nina, la meravigliosa cagnolina di Matteo. 
 
Matteo oltre alla montagna amava le arti marziali e in particolare il muay thai, uno sport da combattimento conosciuto anche come boxe thailandese. Frequentava la “Palestra popolare Macerata”. Matteo Mari lascia i genitori, una sorella maggiore e un fratello minore. E un vuoto immenso in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

 
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Corriere Adriatico