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SAN BENEDETTO «Il Conad Adriatico ha avuto una condotta anti-sindacale nel corso della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale della sede direzionale di Stella di Monsampolo». A sancirlo è la Corte di Cassazione che si è espressa a seguito del contenzioso venutosi a creare tra il Conad Adriatico e la Filcams Cgil.
Quest’ultima, assistita dall’avvocato Christian Lucidi, aveva proposto un ricorso ai sensi dell’articolo 28 della Legge 300/70 dello statuto dei lavoratori nei confronti di Conad Adriatico la quale, dopo aver disdettato il contratto integrativo dei lavoratori della sede di Stella di Monsampolo, aveva in maniera unilaterale disapplicato il contratto integrativo, anche per la parte economica, abbassando quindi lo stipendio ai lavoratori, nonostante che il contratto integrativo presentasse la clausola di ultra vigenza e che quindi dovesse rimanere in vigore fino al suo rinnovo.
La soddisfazione
Luana Agostini segretaria generale della Filcams-CGIL di Ascoli afferma: «C’è grande soddisfazione per la sentenza emessa dalla Corte Suprema di Cassazione sezione lavoro che sancisce come Conad Adriatico abbia avuto una condotta anti-sindacale nel corso della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale della sede direzionale di Stella di Monsampolo. E’ avvilente che per trovare giustizia per quanto avvenuto la Filcams Cgil sia dovuta arrivare in Cassazione per vedere riconosciute ragioni che erano lampanti. Lo ribadiamo, non intendiamo arretrare, questa sentenza ci dà la forza per affrontare le sfide future che ci aspettano per tutelare le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori di Conad Adriatico della sede di Monsampolo e della rete vendita».
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Corriere Adriatico