Lei vuole la separazione, il marito la maltratta. Aggredita anche la figlia. La donna in lacrime in tribunale ad Ascoli

Lei vuole la separazione, il marito la maltratta
ASCOLI È scoppiata in lacrime al termine della sua deposizione davanti la giudice in cui ha confermato i maltrattamenti e le aggressioni subite, la donna ascoltata ieri nel...

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ASCOLI È scoppiata in lacrime al termine della sua deposizione davanti la giudice in cui ha confermato i maltrattamenti e le aggressioni subite, la donna ascoltata ieri nel corso dell'udienza del processo che vede imputato il marito, un quarantenne di origine campana, accusato di maltrattamenti e minacce e lesioni gravi nei confronti della figlia diciassettenne. Durante la testimonianza, ha confermato quanto riferito ai carabinieri quando aveva deciso di denunciare il marito al quale aveva già manifestato l’intenzione di separarsi. La donna, entrando nei particolari, davanti al giudice ha riferito dell'atteggiamento aggressivo che avrebbe avuto il marito nei suoi confronti, rivolgendole anche frasi offensive. 

Una situazione divenuta ancor più insostenibile dopo che la moglie aveva comunicato al marito di voler divorziare: in una occasione, secondo quanto raccontato, l'avrebbe scaraventata a terra e presa a calci e pugni per poi minacciarla di morte brandendo un coltello da cucina. L'uomo, in preda alla rabbia, si sarebbe scagliato anche contro la figlia poiché non approvava la relazione sentimentale che lei aveva intrapreso. L’uomo avrebbe aggredito l’adolescente, afferrandola per i polsi, scaravendola sul divano e strappandole i vestiti. Nel corso dell'udienza di ieri, inoltre, è stata sentita anche un'amica della donna che aveva raccolto le sue confidenze e le sue preoccupazioni per una situazione divenuta insostenibile. Anche l'amica, davanti al giudice, ha confermato di aver appreso dai racconti della donna che il marito l'aggrediva e la minacciava. Il processo è stato aggiornato per ascoltare altri testimoni tra i quali quelli indicati dal difensore del quarantenne, l'avvocato Alessandro Angelozzi.

 

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Corriere Adriatico