Caccia ai Green pass falsi ma il medico resta in silenzio davanti al giudice. Al setaccio i certificati di centinaia di pazienti

I Nas in azione
GROTTAMMARE - Un numero importante di vaccini prelevati e non inoculati. Sarebbe quello che le indagini condotte dai carabinieri del Nas avrebbe accertato e contestato al dottor...

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GROTTAMMARE - Un numero importante di vaccini prelevati e non inoculati. Sarebbe quello che le indagini condotte dai carabinieri del Nas avrebbe accertato e contestato al dottor Ido Partemi, il medico di medicina generale arrestato giovedì scorso e posto ai domiciliari. Da quanto si apprende, si tratterebbe di un giro molto più ampio rispetto alle 150 che, invece, avrebbe prelevato il medico ascolano Giuseppe Rossi arrestato a seguito dell’inchiesta della Procura di Ascoli. 

 

A indagare sulla condotta del dottor Partemi, invece, è la Procura di Fermo che alla fine dello scorso hanno aveva avviato un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Eugenia Sinigallia a seguito della segnalazione dell’Area vasta 5 che aveva notato un numero anomalo di prelievi all’hub vaccinale di dosi da parte del medico di base. A scatenare ulteriori sospetti nei dirigenti Asur era il fatto che tutto ciò fosse avvenuto in concomitanza con l’entrata in vigore della normativa del governo che subito dopo l’estate aveva introdotto l’obbligo del green pass. Dopo mesi di indagini, giovedì scorso i carabinieri hanno dato esecuzione alla ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal giudice per le indagini preliminari Grazia Leopardi.

I reati contestati al dottor Ido Partemi sono quelli di: peculato, per aver prelevato le dosi di vaccino senza averle inoculate ed essersene qundi disfatto; falso, per aver certificato di aver inoculato i vaccini consentendo in questo modo il rilascio dei green pass; truffa, che sarebbe stata compiuta ai danni dell’Asur. L’arresto del medico di medicina generale potrebbe essere solo il primo passo di un’inchiesta che potrebbe rivelarsi molto più articolata e che coinvolgerebbe un numero di persone molto più significativo rispetto alle 25 persone che verrebbero indicate come coloro a cui il medico avrebbe consentito di ottenere la certificazione verde.

È per questo motivo che la Procura di Fermo si sta mantenendo il massimo riserbo e, al momento, non sono emersi altri indagati né sono state disposte altre misure cautelari come ad esempio il sequestro dei Qr Code a coloro che avrebbero ottenuto il green pass senza essersi vaccinati ma non è da escludersi che nei prossimi giorni possano esserci importanti sviluppi sul fronte investigativo. Quello che è emerso fino ad ora che molti dei vaccini che il dottor Partemi prelevava poi sarebbero andati sprecati poichè non inoculati: sarebbero molte le persone che si recavano presso il suo ambulatorio di Grottammare, alcuni dei quali provenivano anche da fuori dei confini regionali. 

Nel frattempo, venerdì mattina il dottor Partemi si è presentato davanti al gip Leopardi per l’interrogatorio di garanzia. Il medico, però, è rimasto in silenzio e si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande poste dal giudice. Nella giornata di ieri, inoltre, il medico ha nominato suo difensore di fiducia l’avvocato Francesco Voltattorni. Il penalista sambenedettese sta già valutando la possibilità di presentare istanza di riesame della misura cautelare e nei prossimi giorni, molto probabilmente, depositerà alla cancelleria del tribunale della libertà di Ancona la richiesta di scarcerazione per il suo assistito. 

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Corriere Adriatico