GROTTAMMARE - Ancora un furto d’auto sul territorio. A poche ore di distanza dal rocambolesco inseguimento avvenuto ad inizio settimana, Grottammare torna nel mirino dei...
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La macchina è sparita da via XXV Aprile, una strada secondaria che nasce da via San Paterniano, vale a dire l’asse che collega la strada provinciale Valtesino al cimitero comunale. In quell’area ci sono diverse villette e proprio di fronte ad una di queste era posteggiata la Mercedes che, ieri mattina, non è più stata trovata dai suoi legittimi proprietari. Qualcuno nella notte è riuscito a penetrare nell’abitacolo, modificare la centralina e avviare l’auto eludendo così tutti i vari dispositivi antifurto. Quindi, a bordo del veicolo, ha verosimilmente raggiunto il vicino casello facendo perdere le proprie tracce.
La denuncia
L’amara sorpresa è stata fatta dai padroni del veicolo che, usciti ieri mattina di casa, non hanno più trovato il mezzo parcheggiato al posto in cui era stato lasciato poche ore prima. E’ scattata la segnalazione ai carabinieri che hanno raccolto la denuncia della sparizione della costosa autovettura e che si sono messi al lavoro per rintracciarla o comunque per ricostruire il percorso del mezzo attraverso le telecamere di videosorveliganza che si trovano disseminate lungo la varie vie di fuga che i ladri potrebbero aver utilizzato per allontanarsi dal luogo del crimine e dirigersi verso lo svincolo dell’A14 di Grottammare che si trova a non troppa distanza dal punto in cui la macchina è stata rubata.
La pista pugliese
Il modus operandi dei banditi lascerebbe pensare che, anche questa volta, a colpire siano stati dei pugliesi o comunque persona facenti capo a quello che viene ormai considerato il quartier generale della ricettazione dei pezzi di ricambio delle macchine: Cerignola, nel Foggiano. Dato il tipo di auto trafugata, che non passa certo inosservata, il colpo messo a segno nella notte tra martedì e mercoledì, potrebbe rappresentare un furto su commissione, nel senso che qualcuno aveva necessità di reperire proprio quel modello di auto e, considerati i precedenti, sono poche le speranze che gli investigatori hanno di poter trovare l’auto. Almeno di trovarla intera dal momento che solitamente poche ore dopo i furti i veicoli rubati vengono smembrati e trasformati in pezzi di ricambio da immettere sul mercato nero.
Riviera a ferro e fuoco
Una storia che purtroppo dalla parti della Riviera delle Palme è consociuta molto bene dal momento che per anni la bande di Cerignola ha impreversato lungo il territorio facendo sparire decine di autovetture poi finite nel nulla fino all’operazione dei carabinieri che, attraverso una serie di arresti, hanno rallentato le attività della banda, almeno per quanto riguarda il territorio Piceno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico