Grottammare, in centro e al Paese Alto sui nuovi dehor esercenti disorientati

Silvia e Maurizio titolari di Gelatissima
Entrerà in vigore il 1° giugno di quest’anno ma gli stessi titolari di bar e attività ricettive ne sanno poco o nulla. Stiamo parlando del nuovo...

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Entrerà in vigore il 1° giugno di quest’anno ma gli stessi titolari di bar e attività ricettive ne sanno poco o nulla. Stiamo parlando del nuovo regolamento sui dehor, che fa discutere. Nel 2014 la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici delle Marche, infatti, invitò i Comuni a regolamentare l’occupazione di suolo pubblico relativa alle attività commerciali. Il Comune di Grottammare si mise da subito a lavoro. I parametri dei nuovi dehors sono molto restrittivi: ad esempio, la superfice della struttura non può superare i 30 metri quadrati. Anche i colori delle tende devono essere uniformi in base alla zona. Inoltre, in centro le pedane sono vietate a meno che il dehor non debba essere livellato al marciapiede. L’ingegnere Marco Marcucci, responsabile del settore Urbanistica, spiega: “Stiamo sottoponendo alla Soprintendenza varianti e aggiornamenti che riguardano i dehors situati in zone sensibili come il centro ottocentesco e il borgo medievale. Questi devono avere il parere della Soprintendenza”. Silvia e Maurizio della gelateria Gelatissima in centro, che hanno un dehors con struttura semichiusa ad esempio fanno sapere che sono “in attesa che la Soprintendenza approvi il nostro dehor che ha la pedana”. La risposta arriva pronta dall’ingegnere Marcucci: “Le pedane in centro sono vietate a meno che non ci sia un marciapiede”. Inoltre, altri commercianti lamentano di dover investire soldi sul dehor con la paura che tra qualche anno cambi nuovamente il regolamento. Ma l’ingegnere Marcucci garantisce che “una volta entrato in vigore, sarà definitivo”. Quelli del Paese Alto, poi, hanno regole più severe: solo sedie, tavoli e ombrelloni, quindi niente strutture. 

“Siamo d’accordo con la Soprintendenza, il paesaggio va rispettato” dice Giuseppe Rivosecchi, presidente dell’associazione Paese Alto che aggiunge: “Stiamo lavorando a un progetto da sottoporre al vaglio della Soprintendenza e del Comune per poter collocare nel borgo delle fioriere”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico