Una speciale benedizione di San Giuseppe Covid free nella chiesetta del centro città

La chiesa di San Giuseppe
SAN BENEDETTO - Una festa tradizionale in un anno unico nel suo genere. Oggi si celebra San Giuseppe, sposo di Maria: ricorrenza che cade nel periodo speciale (8 settembre 2020 -...

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SAN BENEDETTO - Una festa tradizionale in un anno unico nel suo genere. Oggi si celebra San Giuseppe, sposo di Maria: ricorrenza che cade nel periodo speciale (8 settembre 2020 - 8 settembre 2021) indetto da Papa Francesco per celebrare il 150esimo anniversario della proclamazione di San Giuseppe a patrono della Chiesa universale. 

 
Recentemente, in Diocesi è arrivata una lettera della segreteria generale della Cei (Conferenza episcopale italiana) in cui si ricordano le speciali indulgenze concesse per l’occasione dal Santo Padre e si chiede di valorizzare le chiese intitolate al santo-artigiano «come punti di riferimento per la preghiera comunitaria e personale e per la celebrazione del sacramento della riconciliazione». 

Nel territorio sambenedettese, ce n’è una proprio in pieno centro dove oggi, alle ore 18, con i limiti imposti dall’emergenza-Coronavirus, si celebra una funzione ad hoc. Intanto, la comunità parrocchiale è alle prese con le restrizioni alla vita sociale che non consentono al parroco di far visita alle case, per la consueta benedizione Pasquale. «Certamente comprendete che la situazione impedisce un incontro personale con il sacerdote - dicono dalla parrocchia di San Giuseppe ai fedeli - ma ciò non ci deve impedire di vivere quel gesto bello e significativo che è la benedizione delle nostre famiglie che può e deve essere presieduta dal capofamiglia». 

Trovata quindi la soluzione. È stato predisposto un calendario, seguendo il quale un delegato di ogni nucleo familiare può recarsi in chiesa, per ricevere un contenitore di acqua benedetta. Così, il capofamiglia provvederà ad una benedizione domestica “fai-da-te”. Una modalità che permette di proseguire la tradizione ancora molto sentita tra i parrocchiani. Modalità che coglie in pieno la raccomandazione del vescovo Carlo Bresciani che, il mese scorso, in una lettera ai parroci, chiedeva di «evitare accuratamente di passare da una famiglia all’altra».
 

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Corriere Adriatico