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SAN BENEDETTO - Sulla conta dei vaccini Pfizer ieri mattina i conti non tornavano e praticamente quasi tutte le persone (più di duecento) che erano in prenotazione per ricevere la seconda dose del siero sono state rimandate a casa. Il motivo? Mancavano le fiale. E mancavano proprio nel momento maggiormente delicato, cioè alla vigilia dell’entrata in vigore del decreto con il quale il Green pass diventa obbligatorio per usufruire di diversi servizi. Insomma, chi aveva programmato le vacanze, ora rischia di partire senza l’agognato documento che consentirà, fra pochi giorni di poter accedere a eventi e strutture di vario genere.
Le prenotazioni
Così ieri mattina intorno alle 8 le prime persone che, prenotazione alla mano, si sono presentate al centro vaccinale del Palaspeca di San Benedetto, si sono trovate di fronte la responsabile del distretto Asur, la dottoressa Maria Teresa Nespeca, costretta suo malgrado a rimandare a casa quelle persone che dovevano ricevere il richiamo del vaccino Pfizer ma che non avevano ancora raggiunto il quarantaduesimo giorno dalla prima.
Le proteste
«Mi sono organizzato per venire qui questa mattina - ha spiegato un grottammarese che rientrava tra le persone impossibilitate a fare la seconda dose di Pfizer - ed ora devo tornare indietro e perdere un’altra mezza giornata per questo rinvio». «A causa della mancanza di una adeguata programmazione - afferma la consigliera regionale Anna Casini - si rischia di negare un diritto sacrosanto, quello del vaccino. È inaccettabile prendere in giro i cittadini e il personale sanitario, sopratutto considerate le temperature di questi giorni. Le immagini del centro vaccinale vuoto mentre la variante delta corre e ci avviciniamo ai giorni più caldi dell’estate».
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Corriere Adriatico