SAN BENEDETTO - Il conto alla rovescia per il ripristino dei servizi ospedalieri al Madonna del Soccorso è già iniziato. Il direttore generale dell’Area vasta...
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Marche ad un passo dal traguardo dei "contagi zero", restano "solo" in 18 in terapia intensiva
E a confermarlo è direttamente il manager sanitario: «Incrociamo le dita ma se la curva dei contagi, dopo la fine del lockdown, si manterrà bassa come sta accadendo finora è probabile che il ritorno alla normalità nei due ospedali della provincia possa avvenire prima della fine del mese. I pronto soccorso dei due nosocomi sono già attrezzati in caso di affrontare casi di malati Covid e non». Anche durante la giornata di ieri ci sono stati incontri per ripristinare il prima possibile gli ambulatori (e quindi smaltire le lunghe liste di attesa) e le sale chirurgiche nell’ospedale di San Benedetto.
In effetti anche nella giornata di ieri non si sono registrati significativi e preoccupanti dati sull’aumento dei contagi. Anzi, i malati ricoverati al Madonna del Soccorso sono sempre undici ma i tre in terapia intensiva non sono più infetti ma restano per gravi patologie pregresse. Gli altri potrebbero essere dimessi già entro questa settimana, al massimo la prossima, se non ci sarà un aggravamento del loro quadro clinico.
L’Anpas
Intanto per supportare il sistema sanitario regionale anche dopo l’emergenza Covid il Gruppo Gabrielli ha deciso di acquistare per l’Anpas e la Croce Rossa delle Marche importanti attrezzature. Nel dettaglio, verranno acquistati sanificatori particolarmente utili anche in questo periodo di lotta alla pandemia da Coronavirus, per igienizzare le autoambulanze per il trasporto e la gestione dei malati. Inoltre, verranno acquistate “sedie portantine pieghevoli” con cingoli per salita e discesa scale per aumentare le distanze di sicurezza. «La nostra intenzione – ha aggiunto Giancarlo Gabrielli presidente della Holding del Gruppo Gabrielli - è quella di supportare il sistema sanitario nel nostro territorio di riferimento anche per la gestione delle future cure “ordinarie”. Infatti, con questo contributo intendiamo aiutare il sistema sanitario regionale anche dopo l’emergenza legata al Coronavirus, contribuendo a rendere maggiormente efficienti le necessarie movimentazioni di pazienti con attrezzature adeguate ed in ambienti senza rischio di contaminazioni di alcun tipo».
Il Covid Hospital
Per quanto riguarda il personale da dedicare al nuovo Covid Hospital di Civitanova Marche è stata richiesta la collaborazione dell’Area vasta picena. In particolare modo l’Av5 dovrà fornire due anestesisti, un cardiologo, uno pneumologo, nove infermieri, due operatori Oss, due tecnici sanitari di radiologia medica e infine un fisioterapista. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico